sabato 30 agosto 2008

DURA LEX SED LEX


Gli inventori del diritto, i Romani, coniarono questo detto per sottolineare l'assolutezza della legge verso cui ogni cittadini deve piegarsi.

In sostanza la legge è sovrana.

Qualche millennio dopo, più o meno nel XVI sec., nell' occidente, erede della tradizione e cultura romana, nacque la teoria del "contratto sociale". Ma anche il principio della sovranità del Popolo.La cosa era rivoluzionaria perchè all'imperio assoluto della legge, a cui anche i sovrani teoricamente sarebbero dovuti essere soggetti, si sostituiva il concetto della legge come frutto di un contratto che aveva il suo fondamento nell'interesse e nel benesere dei suoi sottoscrittori: i cittadini.

La legge quindi è funzionale al benessere dei cittadini.

Daltronte è proprio nel XVI-XVII sec. che si cominciò anche a teorizzare il diritto dei cittadini a insorgere ed opporsi contri i governi ingiusti e iniqui.
Dovremo, però, aspettare il XVIII sec. per trovare una prima sua formulazione nella famosa NO TAXATION WITHOUT THE RAPPRESENTATION con la rivoluzione americana.
La legge come Kelsen indicò ha solo un valore strumentale inerente agli obiettivi che il legislatore si propone di raggiungere. Essa è al servizio di quanto si intende promuovere o tutelare.
La legge, dunque, di per sè, non ha valenza etica, ma trova nell'etica dei cittadini il fondamento del suo rispetto e nel caso ciò non avvenga prevede anche strumenti repressivi e punitivi.

La legge-valore è retaggio di una concezione particolare, quella dello Stato etico.Solo gli stati non laici, quelli cioè che fanno propria una loro concezione etica, politica o religiosa che caricano la norma-legge anche di un valore etico. E' il caso degli stati con fondamento religioso dove l'aspetto religioso si sovrappone a quella legale divenendo una cosa sola. Quindi legge, ma anche precetto etico-religioso.
Porre la legge come sovrana, e non la gente, significa pensare in termini di assoluti.

Se gli assolutismi potrebbero essere auspicabili per taluni nell'ambito delle esperienze religiose o etiche, hanno avuto terribili conseguenze quando hanno fatto irruzione nella storia e nella vita quotidiana degli uomini. I Giacobini governati da assoluti etici e politici furono autori del periodo più buio della storia francese, con migliaia di morti per educare e seperare il grano dal...E che dire di ciò che avvenne in Cambogia con i Kmer Rossi solo per fare un altro esempio? O di ciò che avviene nei regimi teocratici che ancora purtroppo esistono ai nostri tempi.

Chi la pensa così è con Mahmud Ahmadinejad.

Chi la pensa così ha la stessa visione assoluta e astratta dei fatti della vita del nostro lontano ducetto teocratico, guarda troppo il cielo e non vede che la via per l'inferno è lastricata dalle buone intenzione.Io di converso preferisco tenere i piedi ben per terra e guardare dove metto i piedi.Non si può pensare di governare un territorio e soprattutto delle persone con gli assoluti e le questioni di principio.La gente, le persone non sono cose astratte, me reali, con reali bisogni e necessità.Chi governa deve essere realista, ma anche avere quella pietas che tu come cristiano praticante sembri aver dimenticato.

Non dimentichiamo che deve essere sempre l'uomo al centro di tutto e non altro.

Con questo non voglio dire che il cittadino non deve essere ligio alla legge. Anzi proprio il contrario. La legge va rispettata. Ma io ho una visione storicistica dei processi umani. La legge come ciascuna cosa umana è frutto di una particolare visione delle cose di un dato momento storico. E' frutto di necessita è bisogni momentanei, i quali cambiano nel tempo trasformandosi, venendo meno o facendone emergere altri del tutto nuovi. Quindi la legge, come principio in sè non esite, ma è solo una manifestazione momentanea e concreta legata a determinate condizioni economiche, sociali, culturali, ideologiche, ecc.


Mettiamo l'uomo al centro del mondo!

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