venerdì 4 agosto 2017

LETTERA APERTA AL SINDACO FRANCESCO PALUMBO SULLA CENTRALE A BIOMETANO DI CANNITO



Sono preoccupato.
Carissimo Francesco Palumbo, sono seriamente preoccupato e vorrei esprimerle tutta la mia preoccupazione per quanto sta accadendo in questi giorni.
Lo faccio perché la so attenta a quelle che sono le istanze dei suoi cittadini e perché è sinceramente motivato ad un fare concreto ed efficace.
Ho però l'impressione che, sulla centrale a biometano di Cannito, mentre i medici discutono il malato muoia.
Ho letto sulla stampa che la GEA srl di Battipaglia ha protocollato l'istanza per un “Impianto di
produzione di biometano” il 14 luglio e che il progetto in questione risulterebbe conforme a tutte le normative di legge in materia ambientale, con relativo procedimento attivato tramite P.A.S. (Procedura Abilitativa Semplificata), cosa che consente alla società di iniziare i lavori, così come richiesto al Comune, entro 30 giorni.
Oggi è 4 Agosto. Tempus fugit!
Sono perplesso per svariati motivi.
Il primo è sul perché il funzionario competente (quello rimosso) ha riunito su un problematica così sentita dalla nostra comunità la Commissione Speciale solo il 31 luglio, cioè 17 giorni dopo la presentazione dell'istanza della ditta.
Motivazione, questa, assai valida, a mia opinione, per rimuovere il funzionario "lassista".
Le motivazioni, che ho letto sugli organi di stampa, mi hanno invece assai sorpreso.
Il motivo sarebbe a quanto riportato dalla stampa, che tre membri della maggioranza (uno dell’esecutivo e due consiglieri comunali) “avevano chiesto di assistere ai lavori in quanto portatori dei nuovi indirizzi in materia dell’Amministrazione Palumbo, che prevedono la realizzazione di piccoli impianti a biogas per lo smaltimento dei reflui zootecnici presso aziende private capaccesi, ma non centrali gestite da società non locali”. (1)
Ora, a me pare doveroso che degli amministratori in carica portino il saluto dell’amministrazione comunale ai membri di una commissione che si insedia. Ma mi domando se sia corretto che partecipino ai lavori della commissione suddetta alla luce degli scopi esplicitati nell'articolo di Stile Tv.
Mi domando, trattandosi in questo caso di una commissione speciale, se è possibile,ad esempio, che gli eletti o membri del governo cittadino possano partecipare ad una riunione della Commissione Edilizia. Ed aggiungo... e se un eletto che partecipi alla riunione di tale commissione fosse notoriamente contrario al rilascio di una concessione edilizia e questa venisse bocciata dalla commissione, vi sarebbero o meno i margini per un ricorso da parte del cittadino interessato alla procedura amministrativa?
Domanda che mi faccio da ignorante curioso.
Leggo, poi, di “provvedimenti di revoca adottati nei confronti dei componenti della Commissione speciale e della responsabile del servizio”.
Alla luce di quanto scrive le stampa non comprendo quale sia il motivo della rimozione della responsabile del procedimento se questo si riduce alla sola richiesta di allontanamento dei membri degli organi politici. La attuale legislazione ha superato il principio gerarchico tra organi politici e funzionali, per aprire a quello della differenziazione delle competenze. Gli organi politici danno gli indirizzi attraverso atti formali di carattere generale e ne controllano l’attuazione, quelli funzionali li applicano nell'ambito discrezionale che la legge gli dà, ma sempre nel rispetto della legge stessa a cui sono obbligati.
Motivo più sostanzioso per me, ma ripeto sono un ignorante curioso che cerca di capire, sarebbe la desolante lungaggine del procedimento (che pur è al momento nei termini di legge) che, per la delicata questione, avrebbe richiesto una solerzia ben diversa proprio alla luce degli orientamenti politici dell’attuale amministrazione sulla questione degli impianti a biomassa e per rispetto a quella richiesta unanime della nostra comunità di avere chiarezza e certezze su tali argomenti dopo la grande battaglia sulla centrale a biomasse di Sorvella.
Di fatto la Commissione poteva insediandosi, ripeto per chi non avesse capito, cioè riunitasi per la prima volta in assoluto, deliberare su una questione così delicata in quella unica seduta?
A mia opinione assolutamente no!
Trattandosi di una prima seduta, anche se tematica, non solo i componenti avrebbero preso tempo per conoscersi, ma anche per approfondire quelli che sono le competenze, i poteri e l’ambito di discrezionalità loro e della commissione. Insomma magari avranno letto insieme il “regolamento” della commissione per capirlo con l’aiuto del funzionario incaricato.
Poi sicuramente avranno cominciato a leggere “le carte”.
Leggere e non certo deliberare sull'argomento, trattandosi di una questione tecnicamente assai delicata e complicata, su cui immagino avrebbero anche richiesto il supporto degli organi tecnici dell’ente.
Alla luce di ciò, le cose per me si fanno incomprensibili.
Leggo un virgolettato su un articolo apparso su Voci di Strada del 1 agosto 2017, probabilmente attribuito a lei, che dice: “...la commissione, essendo un atto del Consiglio, sarà invece valutata dal Consiglio Comunale.”
Ma la domanda è: valutata per cosa?
La Commissione ha già preso una decisione sulla questione della centrale a biometano?
Io francamente penso proprio di no!
Non ne aveva la possibilità materiale.
Avrà saggiamente rinviato la deliberazione a nuova seduta volendo sicuramente approfondire e capire meglio la questione.
Ma allora, se le cose stanno così, in cosa avrebbero mancato la Commissione ed i suoi membri rispetto agli indirizzi programmatici della nuova amministrazione?
Quindi a che pro convocare un Consiglio Comunale per “valutare” la Commissione e ed il suo operato, che al momento pare essere stato solo ricognitivo?
Da cittadino, ingenuamente, mi sarei aspettato invece che si convocasse un Consiglio Comunale, anche straordinario e monotematico, per discutere della questione della Centrale a biometano di Cannito anche per ribadire formalmente gli orientamenti politici dell’amministrazione comunale sull'argomento e non per “processare” (non si capisce bene su cosa) i membri della Commissione, il cui parere, è per di più non vincolante, ma consultivo.
Si considera la Commissione ed i suoi membri un retaggio di un passato su cui si vuole voltare pagina? La “colpa” dei membri della Commissione è di essere stati nominati il 1 giugno 2017 e non dopo il 25 giugno?
Non credo.
Ma diviene incomprensibile a me cittadino, spettatore degli eventi, che si dia rilevanza a questi “dettagli non rilevanti” e non si dia priorità a quanto di concreto si possa fare perché la centrale a biometano non si faccia.
Oggi è il 4 agosto e sono passati 21 giorni dal 14 giugno, data in cui è stata depositata dalla GEA srl la richiesta di valutazione del progetto dopodiché, passati 30 giorni di rito, per la legge sul silenzio assenso, salvo sospensione del termine o rigetto motivato, la società potrà iniziare i lavori.
Sono molto preoccupato.
Con stima ed estrema fiducia,
Enzo Di Sirio
Capaccio Paestum, 4 Agosto 2017.

AGGIORNAMENTO delle ore 19.20 del 04/08/2017

Con piacere riceviamo e pubblichiamo la gradita risposta del signor Sindaco, Francesco Palumbo, nel gruppo fb "amici di paestum.it":





Note:
(1) Il virgolettato è tratto dall’articolo di Stile Tv “Centrale biometano a Capaccio, Commissione a porte chiuse: Palumbo rimuove componenti e caposervizio” del 1 agosto 2017.
Articoli a cui si è fatto riferimento:
a) Stile Tv “Centrale biometano a Capaccio, Commissione a porte chiuse: Palumbo rimuove componenti e caposervizio” del 1 agosto 2017.
b) Voce di Strada, Capaccio, biomassa: incontro a porte chiuse, Palumbo rimuove responsabile del 1 agosto 2017.

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