domenica 13 ottobre 2013

MASSONERIA, IL SERPENTE CHE STRISCIA NELLA CHIESA. VESCOVI E CARDINALI NELLE LISTE DI MASSONI PUBBLICATE DA OP.


Dio Architetto dell'Universo, Bible moralisée, Bibbia francese di metà XIII secolo
Tutti immaginiamo che la Massoneria moderna e la Chiesa siano virtualmente nemici. Infatti le scomuniche verso i Massoni non si contano, anche se l'attuale Codice di Diritto Canonico apparentemente nell'elenco tassativo delle possibili scomuniche, non fa rientrare più come nel precedente l'appartenenza alla Massoneria. Però nel documento emesso nel 1983 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (guidata in quel momento da Joseph Ratzinger) si ribadisce che i cattolici non possono entrare nella massoneria: "Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l'iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione" (AAS LXXVI [1984] 300).

Invece non mancano prelati, Principi della Chiesa e Papi in odore di Massoneria. Tra gli insospettabili Papa Giovanni XXIII, ma anche Paolo VI. (1)
Il 12 settembre 1978 il settimanale “Op” diretto da Mino Pecorelli giornalista iscritto alla P2 e poi assassinato pubblicò in un articolo dal titolo "La Grande Loggia Vaticana" un elenco di ben 121 nominativi di esponenti vaticani e di alti prelati indicati quali affiliati alla massoneria. L’elenco faceva impressione: comprendeva Villot, monsignor Agostino Casaroli, ministro degli Esteri del Vaticano, il cardinal Ugo Poletti vicario di Roma, il cardinale Sebastiano Baggio, Marcikus, monsignor Donato De Bonis dello Ior, Don Virgilio Levi il vicedirettore dell’Osservatorio Romano, padre Roberto Tucci, il direttore della Radio Vaticana, monsignor Pasquale Macchi, segretario di Paolo VI. Potenti massoni secondo il sacerdote Villa, sarebbero stati inoltre influenti collaboratori di Montini. Un Papa invece che cercò di osteggiare la massoneria fu Papa Luciani: per lui la massoneria incarnava il nemico di Roma. Pur intuendo che il suo amato predecessore Montini avesse aperto le porte delle Mura leonine a una schiera di piduisti – Gelli, Ortolani, Sindona, Calvi – era contrarissimo a quell’insana commistione rivolta soltanto al profitto. Don Villa è convinto che Papa Luciani, il Papa dei 33 giorni (il 33 è un numero simbolico per tutti i massoni) volesse fare pulizia all’interno del Vaticano, avendo individuato la forte presenza della setta segreta. E questa sarebbe stata la causa della sua improvvisa morte.
A Giovanni Paolo I succede Papa Woytila, impegnato nella lotta col comunismo reale, alla estenuante ricerca di fondi per finanziare Solidarnosc e la chiesa clandestina nei paesi dell'Est Europa, è "costretto" alla connivenze con mafia e massoneria. Non dimentichiamo, infatti, tra i tanti fatti significativi la scomparsa di Emanuela Orlandi e i legami dello IOR con la Banda della Magliana.
In ultimo Ratzinger, che col nome scelto, Benedetto XVI (2), lancia un messaggio preciso alla "serpe" massonica in Vaticano , ma fallisce. Resosi conto della sua incapacità ad affrontare il problema si fa da parte. Ma la situazione s'ingarbuglia. Durante il Conclave si confrontano le diverse anime della Chiesa: quella tradizionalista e quella modernista, quella più spirituale e quella più sociale. Non manca anche la guerra mediatica con accuse anche gravi, tra cui quella di essere massoni ad alcuni papabili. Che vi sia stata anche un confronto tra massoni, rosacruciani ed i loro nemici è possibile, anzi probabile, di certo però vi è stato quello per la successione al soglio di Pietro tutto interno ai "poteri forti" (anche con compromissioni affaristiche, criminali e politiche) che sin allora avevano governato il Vaticano , quelli emergenti e quanti immaginavano un rinnovamento morale.
Così se il diavolo ci mette le corne, è anche vero che fa le pentole ma non i coperchi. Viene quindi eletto un Papa sudamericano, pergiunta gesuita, Papa Francesco. Parrebbe vincente una precisa anima della Chiesa che chi legge può ben intendere tra quelle di cui ho già parlato. Ma attenzione questo è solo l'aspetto essoterico. In realtà nel corpo della Chiesa è da sempre in atto uno scontro tra "anime" e gruppi, la cui reale natura sfugge ai più. Ma questa non è materia del presente articolo. (Enzo)

Segue l'articolo di Pucci Cipriani su una storia di massoneria e tonache mai chiarita per davvero.


MEMORIAE TRADERE. MASSONERIA, IL SERPENTE CHE STRISCIA NELLA CHIESA. VESCOVI E CARDINALI NELLE LISTE DI MASSONI PUBBLICATE DAL GIORNALISTA MINO PECORELLI

di Pucci Cipriani


Il 12 settembre del 1976 all'interno delle mura leonine deflagrò una bomba di potenza incredibile allorché si lesse sulla rivista OP (Osservatore Politico) del giornalista Carmine (“Mino”) Pecorelli (1928-1979) una lista di "presunti massoni" tra cui figuravano cardinali eminentissimi e altre illustri personalità del mondo ecclesiastico. Un esempio? Il Vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi , Mons. Dino Monduzzi alla Prefettura della Casa Pontificia, il vescovo di Bruxelles Leo Suenens, l'arcivescovo di Trento Mons. Gottardi, il vescovo di Albano Mons. Luigi Bonicelli e l'arcivescovo di Ravenna Mons. Baldassarri...per arrivare al Cardinal Baggio, il Cardinal Poletti, il cardinal Pappalardo e il Cardinal Jean Villot Segretario di Stato.
Da tempo sia in ambiente massonico come in ambiente cattolico-tradizionalista correvano insistenti voci su una presunta "Loggia Vaticana" e il 17 e il 25 agosto di quell'anno l'agenzia di informazione "Euroitalia" aveva diffuso, con data d' iscrizione, numero di matricola e sigla massonica (monogramma) l'elenco , alla vigilia dell'imminente conclave, di 113 nominativi di ecclesiastici alcuni dei quali "papabili”. Il giornalista  Mino Pecorelli non precisò mai come ne fosse venuto in possesso di detta lista ma è noto che era persona vicina al "venerabile" Licio Gelli della P2.
Ma queste liste venute fuori a più riprese erano solo dei falsi? in merito sentiamo quanto scrive il giudice Carlo Alberto Agnoli, il più noto studioso italiano di Massoneria: "passiamo ad analizzare la questione della attendibilità che va attribuita alla lista di OP (Osservatorio Politico) del 12 settembre 1978 e a quella a essa precedente, apparsa su "Panorama" del 10 agosto 1976.Esse ci risultano essere le principali liste di prelati assertamente aderenti alla Massoneria che siano state pubblicate da quando , nel 1717,è stata fondata questa istituzione. Giova notare-continua Agnoli-che i nomi che figurano nei due elenchi sono pressoché uguali: la differenza è che OP omette due nominativi riportati da "Panorama" , e ne aggiunge altri otto che in quest'ultima rivista non figurano...sarebbe gravemente erroneo liquidarli come senz'altro inattendibili, come sbrigativamente fece il giornalista di 'Panorama' con riferimento a quello da lui stesso pubblicato. Egli, infatti, specificò che quei nominativi 'circolano da qualche mese' in Vaticano. E' ragionevole, dunque, arguirne  che in ambiente così qualificato essi trovavano , quanto meno, qualche credito. Tanto ne trovavano che, alcuni cardinali' chiesero con insistenza che si facesse chiarezza" e che Paolo VI (1897-1978), tramite l’allora vescovo, poi Cardinale, Monsignor Benelli, fin dal 1975, affidò in via discreta e confidenziale le indagini nientemeno che al Comandante Generale dell'Arma Generale Enrico Mino, con particolare riguardo alla persona del Vescovo Annibale Bugnini(1912-1982), autore della discussa e rivoluzionaria riforma liturgica. Riferisce il giornalista di "30 GIORNI" che, sulla base degli elementi da lui acquisiti , quell'alto ufficiale espresse  il convincimento che l'elenco fosse vero. Nuovi e più approfonditi  accertamenti vennero richiesti al medesimo generale verso la metà del 1977 dall'autorevole Cardinale Arcivescovo di Genova Giuseppe Siri(19016-1989), evidentemente insoddisfatto perché vedeva rimanere ai loro posti nella Chiesa persone in forte odore di Massoneria. Ma il Generale Mino il 31 ottobre di quell'anno precipitò con il suo elicottero , in Calabria sul monte Covello, trovando la morte in circostanze che "30 GIORNI" dell'11 novembre 1992, indica come altamente sospette 'portando così nella tomba -commenta sempre quella rivista-i risultati della seconda indagine’. ‘Restano poi da spiegare-prosegue il nostro giornalista-delle misteriose telefonate, di cui esistono le intercettazioni, nel corso delle quali(Licio Gelli)Venerabile burattinaio (della Loggia P2) parlava della successione al generale Mino prima ancora che questo morisse nel tragico incidente aereo. Perché-si domanda ancora Carlo Alberto Agnoli- quella lista trovò tanto credito in Vaticano? ...è verosimile la storia , riferita dal giornalista di "30 GIORNI", che essa fosse stata compilata sulla base di documenti fotocopiati presso la sede del Grand'Oriente d'Italia da un giovane impiegato- nipote di un frate- che, in presenza dello zio, consegnò tutto a Mons. Giovanni Benelli(1921-1982), allora Sostituto della Segreteria di Stato, il quale li fece giurare entrambi ‘che non stavano mentendo su un argomento così grave'. Certo si è che un plico di fotocopie di quei documenti, verosimilmente di seconda generazione, era in possesso del cardinale Dino Staffa(1906-1977). Anche "30 GIORNI" , del 6 giugno 1992, ne riproduce tre. Ma ecco che dopo la lista di 'Panorama' sopravvive quella dell'Osservatore Politico (0P) di Pecorelli...che come risulta dalla commissione d'inchiesta parlamentare di quella famigerata Loggia, è membro della P2, le sue parole sono quelle di uno che è addentro alle segrete cose. Nella premessa dell'elenco, terribilmente corredato, a differenza di quello di 'Panorama', di tanto di data e numeri  delle tessere di iscrizione, il che gli conferisce un tono di grande attendibilità, egli dice, in sintesi, di essere venuto in possesso della lista il 28 agosto precedente. Invita quindi l'appena eletto Albino Luciani(1912-1978) a un rigoroso controllo e conclude con queste parole: ‘pubblicando questa lista di ecclesiastici forse affiliati alla Massoneria riteniamo di offrire un piccolo contributo(alla chiarezza nella Chiesa cattolica n.p.c.) O UNA PIOGGIA DI SMENTITE O, NEL SILENZIO, L'EPURAZIONE'. Mancò la 'pioggia' e mancò anche l'epurazione. Anche perché di lì a pochi giorni (28 settembre 1978) morì Giovanni Paolo I -'che aveva manifestato l'intenzione di metter mano alla questione dello IOR  e di far chiarezza in merito alla lista dei presunti prelati iscritti alla Massoneria' ... va detto, che prima ancora della loro pubblicazione  le future liste di 'Panorama' e 'OP' avevano trovato una significativa conferma...infatti ...Monsignor Annibale Bugnini (autore) di quella famosa riforma liturgica che ha sconvolto il rito millenario della Santa Messa...nel luglio del 1975 veniva eliminato dalla Curia Romana e nel settembre spedito come nunzio in Iran, ed è lui stesso, nel  suo libro intitolato 'La Riforma liturgica' a riconoscere che il suo allontanamento fu dovuto alle prove di appartenenza alla setta raccolte a suo carico...naturalmente (per lui) 'perfida calunnia'. (cfr. Carlo Alberto Agnoli in "La Massoneria all'attacco della Chiesa")
Dunque abbiamo il duplice tentativo di Paolo VI prima e di Giovanni Paolo I di far luce sulla Massoneria in Vaticano: molti hanno testimoniato che Paolo VI, che aveva anche parlato del "Fumo di Satana che è entrato nella Chiesa", rimase sconvolto da queste rivelazioni...di Giovanni Paolo I abbiamo già detto.


I tre cardinali che non smentirono la loro appartenenza alla Massoneria. Da sinistra: il Cardinale Sebastiano Baggio (1913-1993), il Cardinal Ugo Poletti (1914-1997), il Cardinale Salvatore Pappalardo (1918-2006).

Il Cardinal Villot (1905-1979)
Il Cardinal Villot che, una volta letto l'elenco dei presunti massoni apparso sulla rivista francese "Lectures Françaises", scrisse immediatamente questa lettera: "Il Cardinale Jean Villot, Segretario di Stato, saluta distintamente il Signor Direttore di 'Lectures Françaises. Avendo appreso recentemente che la rivista, nel suo ultimo numero di settembre del 1976, aveva menzionato il suo nome presentandolo come massone, il Cardinal Villot dichiara nella maniera più formale che non ha mai avuto in alcun momento della sua vita il minimo rapporto con la Massoneria né con alcuna altra società segreta. Aderisce pienamente alle condanne inflitte dai Sommi Pontefici. Il Cardinal Villot prega il Direttore di 'Lectures Françaises' di volergli inviare un esemplare del numero che pubblicherà questa smentita, e con anticipo lo ringrazia. Vaticano,31 ottobre 1976. Jean Cardinal Villot".

Note:
1 - Secondo quanto scrive Luigi Villa nel suo libro ‘Anche Giovanni XXIII beato?’ (Editrice Civiltà, Brescia 2000, pag. 56), Giovanni XXIII fu iniziato alla Massoneria a Parigi e partecipò alle Officine ad Istanbul (a tal proposito viene citata una dichiarazione fatta dal Gran Maestro del GOI Virgilio Gaito fatta ad un giornalista). E poi il Capo della Gran Logia Occidental Mexicana, il Gran Commendatore del Supremo Consiglio Carlos Vasquez Rangel, affermò nel 1992: «Angelo Roncalli e Giovanni Montini furono iniziati, lo stesso giorno, agli augusti misteri della fratellanza, perciò non è strano che molte cose che sono state realizzate nel Secondo Concilio Vaticano, da Giovanni XXIII, siano basate su princìpi e postulati massonici» (Luigi Villa, Anche Giovanni XXIII beato?, pag. 56; citato in Ferruccio Pinotti, Fratelli d’Italia, pag. 638).

2 - Papa Benedetto XV promulga i Diritti Canonici in cui si condanna la massoneria e si scomunica chi ne fa parte.

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