sabato 21 settembre 2013

TRA LA SQUADRA ED IL COMPASSO


Un punto che permette un accostamento particolarmente significativo fra la tradizione estremo-orientale e le tradizioni iniziatiche occidentali, è quello riguardante il simbolismo del compasso e della squadra: questi strumenti, come abbiamo già indicato, corrispondono palesemente al cerchio e al quadrato,(1) ossia alle figure geometriche che rappresentano rispettivamente il Cielo e la Terra.(2) Nel simbolismo massonico, in conformità con questa corrispondenza, il compasso è normalmente posto in alto e la squadra in basso;(3) fra i due in genere è raffigurata la Stella fiammeggiante, che è un simbolo dell’Uomo,(4) più precisamente dell’«uomo rigenerato»,(5) e completa così la rappresentazione della Grande Triade. Inoltre, è detto che «un Maestro Massone si trova sempre tra la squadra e il compasso», cioè esattamente nel «luogo» in cui si inscrive la Stella fiammeggiante, luogo che è propriamente l’«Invariabile Mezzo»;(6) il Maestro è dunque in tal modo assimilato all’«uomo vero», posto fra la Terra e il Cielo a esercitare la funzione di «mediatore»; e questo è tanto più esatto in quanto, almeno simbolicamente e «virtualmente» se non effettivamente, il grado di Maestro rappresenta il compimento dei «piccoli misteri», di cui lo stato di «uomo vero» costituisce il termine;(7) si vede come qui abbiamo un simbolismo rigorosamente equivalente a quello da noi incontrato in precedenza, sotto parecchie forme diverse, nella tradizione estremo-orientale. 

Riguardo a quanto abbiamo detto sul carattere del grado di Maestro, faremo per inciso un’osservazione: tale carattere, che appartiene all’ultimo grado della Massoneria propriamente detta, è in perfetto accordo con il fatto che, come abbiamo indicato altrove, (8) le iniziazioni di mestiere e quelle che ne derivano si riferiscono propriamente ai «piccoli misteri». Bisogna peraltro aggiungere che, in quelli che vengono chiamati «alti gradi», costituiti da elementi di varia provenienza, vi sono alcuni riferimenti ai «grandi misteri», riferimenti tra i quali ce n’è almeno uno che si ricollega direttamente all’antica Massoneria operativa, e sta a indicare come quest’ultima aprisse almeno qualche spiraglio su ciò che si trova oltre il termine dei «piccoli misteri»: alludiamo alla distinzione che vien fatta, nella Massoneria anglosassone, fra la Square Masonry e l’Arch Masonry. In effetti, nel passaggio «from square to arch», o, come si diceva in modo equivalente nella Massoneria francese del Settecento, «dal triangolo al cerchio»,(9) si ritrova l’opposizione tra le figure quadrate (o più in generale rettilinee) e le figure circolari, in corrispondenza rispettivamente con la Terra e con il Cielo; può quindi trattarsi solo di un passaggio dallo stato umano, rappresentato dalla Terra, agli stati sopra-umani, rappresentati dal Cielo (o dai Cieli),(10) ossia di un passaggio dall’ambito dei «piccoli misteri» a quello dei «grandi misteri».(11)

Tornando all’accostamento che segnalavamo all’inizio, dobbiamo ancora dire che, nella tradizione estremo-orientale, il compasso e la squadra non soltanto sono implicitamente presupposti come strumenti atti a tracciare il cerchio e il quadrato, ma in certi casi vi appaiono espressamente, in particolare quali attributi di Fo-hi e di Niu-koua, come abbiamo già segnalato in altra occasione;(12) ma allora non abbiamo tenuto conto, di una particolarità che, a prima vista, può sembrare a tale riguardo un’anomalia e che ci resta da spiegare adesso. Infatti il compasso, simbolo «celeste», e quindi yang o maschile, appartiene propriamente a Fo-hi, e la squadra, simbolo «terrestre», e quindi yin o femminile, a Niu-koua; ma, quando sono rappresentati insieme e uniti per le loro code di serpente (in tal modo, corrispondendo esattamente ai due serpenti del caduceo), a portare la squadra è invece Fo-hi e il compasso Niu-koua.(13) Ciò in realtà si spiega con uno scambio paragonabile a quello di cui si è parlato in precedenza a proposito dei numeri «celesti» e «terrestri», scambio che, in simili casi, si può chiamare con la massima proprietà «ierogamico»;(14) non si vede in che modo il compasso, senza un simile scambio, potrebbe appartenere a Niu-koua,, tanto più che le azioni che le vengono attribuite la rappresentano mentre esercita soprattutto la funzione di assicurare la stabilità del mondo,(15) funzione che si riferisce appunto al lato «sostanziale» della manifestazione, e dato inoltre che nel simbolismo geometrico la stabilità è espressa dalla forma cubica.(16) Viceversa, in un certo senso, la squadra appartiene effettivamente a Fo-hi in quanto «Signore della Terra», che essa gli serve a misurare:(17) sotto tale aspetto, nel simbolismo massonico, egli corrisponde al «Venerabile Maestro che governa con la squadra» (the Worshipful Master who rules by the square);(18) la ragione di questo è che, considerato in se stesso e non più nella sua relazione con Niu-koua, egli è yin-yang in quanto ormai reintegrato nello stato e nella natura dell’«uomo primordiale». Da questo nuovo punto di vista, la stessa squadra assume un altro significato perché, formata com’è da due elementi disposti ad angolo retto, si potrà allora considerarla come la congiunzione dell’orizzontale e della verticale, le quali, in uno dei loro sensi, corrispondono rispettivamente, come abbiamo visto in precedenza, alla Terra e al Cielo, oltre che allo yin e allo yang in tutte le loro applicazioni; ed è poi per questo che, sempre nel simbolismo massonico, la squadra del Venerabile viene effettivamente considerata come l’unione o la sintesi della livella e del filo a piombo.(19)

Aggiungeremo un ultimo rilievo a proposito della raffigurazione di Fo-hi e di Niu-koua: il primo è collocato a sinistra e la seconda a destra,(20) in accordo con la preminenza solitamente attribuita alla sinistra sulla destra dalla tradizione estremo-orientale, preminenza di cui abbiamo fornito la spiegazione in un precedente capitolo.(21) In pari tempo, Fo-hi regge la squadra con la mano sinistra e Niu-koua regge il compasso con la mano destra; qui, dato il rispettivo significato del compasso e della squadra, si dovranno richiamare alla mente queste parole da noi già riportate: «La Via del Cielo preferisce la destra, la Via della Terra preferisce la sinistra».(22) Risulta perciò molto chiaro, in un siffatto esempio, come il simbolismo tradizionale sia sempre perfettamente coerente, ma anche come esso non si presti ad alcuna «sistematizzazione» più o meno ristretta, perché deve rispondere alla molteplicità dei punti di vista dai quali possiamo osservare le cose, ragione per cui dischiude possibilità di concezione realmente illimitate. 

  



NOTE:

1  Si noti come, in inglese, la parola square significhi sia squadra che quadrato; anche in cinese la parola fang ha entrambi i significati.  
2  Il modo in cui il compasso e la squadra sono disposti l’uno rispetto all’altra, nei tre gradi della Craft Masonry, mostra gli influssi celesti prima dominati dagli influssi terrestri, poi nell’atto di liberarsene gradualmente e infine a loro volta dominanti.  
3 Quando la posizione è invertita, il simbolo assume un significato particolare, da accostarsi all’inversione del simbolo alchemico dello zolfo operata al fine di rappresentare il compimento della «Grande Opera». Un altro possibile accostamento è quello con il simbolismo della XII lamina dei Tarocchi.  
4  La Stella fiammeggiante è una stella a cinque punte, e il 5 è il numero del «microcosmo»; del resto questa assimilazione è indicata espressamente nel caso in cui nella stella sia rappresentata la figura dell’uomo (la testa, le braccia e le gambe si identificano allora con le sue cinque punte), come si vede in particolare nel pentagramma di Agrippa.  
5  Secondo un antico rituale, «la Stella fiammeggiante è il simbolo del Massone (si potrebbe dire più in generale dell’iniziato) risplendente di luce in mezzo alle tenebre (del mondo profano)». È evidente l’allusione alle parole del Vangelo di san Giovanni (I, 5): «Et Lux in tenebris lucet, et tenebrae eam non comprehenderunt».  
 6 Non senza ragione, perciò, la Loggia dei Maestri è chiamata «Camera del Mezzo».  
7 In rapporto con la formula massonica appena citata, possiamo notare come l’espressione cinese «sotto il Cielo» (Tien-hia), che abbiamo già menzionata e che designa l’insieme del Cosmo, possa assumere, dal punto di vista propriamente iniziatico, un significato particolare, corrispondente a quello del «Tempio dello Spirito Santo, che è in ogni parte», e dove si riuniscono i Rosa-Croce, i quali sono anche gli «uomini veri» (cfr. Aperçus sur l’Initiation, capp. XXXVII e XXXVIII). In proposito ricorderemo anche che «il Cielo copre», e che per l’appunto i lavori massonici devono essere effettuati «al coperto»: del resto la Loggia è un’immagine del Cosmo (cfr. Le Roi du Monde, cap. VII).  
8 Aperçus sur l’Initiation, cap. XXXIX.
9 Qui il triangolo sta al posto del quadrato, essendo al pari di esso una figura rettilinea, e ciò non modifica assolutamente il simbolismo di cui stiamo parlando.  
10  A rigore, non si tratta dei veri e propri termini che sono così chiamati nella Grande Triade, ma di qualcosa che a essi corrisponde a un certo livello e che rientra nell’Universo manifestato, come nel caso del Tribhuvana: con la differenza però che la Terra, in quanto rappresenta lo stato umano nella sua integralità, dev’essere considerata inclusiva sia della Terra che dell’Atmosfera o «regione intermedia» del Tribhuvana.  
11  La volta celeste è la vera «volta di perfezione» cui si fa riferimento in alcuni gradi della Massoneria scozzese; speriamo comunque di poter svolgere in un altro studio le considerazioni di simbolismo architettonico che si riconnettono a questo problema.  
12 Le Règne de la Quantité et les Signes des Temps, cap. XX.  
13 Una simile inversione degli attributi non esiste invece nella figura ermetica del Rebis, dove il compasso è retto dalla metà maschile, associata al Sole, e la squadra dalla metà femminile, associata alla Luna. In merito alle corrispondenze del Sole e della Luna, rinviamo a quanto abbiamo detto in una nota precedente a proposito dei numeri 10 e 12, e, d’altra parte, anche alle parole della Tabula Smaragdina: «Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre», che si riferiscono appunto al Rebis o «Androgino»: quest’ultimo infatti è la «cosa unica» nella quale sono riunite le «virtù del Cielo e della Terra» (unica certo nella sua essenza, ma doppia, res bina, nei suoi aspetti esterni, come la forza cosmica di cui abbiamo parlato in precedenza, forza cui simbolicamente alludono le code di serpente nella raffigurazione di Fo-hi e di Niu-koua).  
 14  Granet riconosce espressamente questo scambio per il compasso e la squadra (La Pensée chinoise, p.  
363 [trad. it. cit., p. 272]) come pure per i numeri dispari e pari; ciò avrebbe dovuto evitargli l’increscioso errore di definire il compasso un «emblema femminile», come egli fa in altra parte (nota della p. 267 [trad. it., p. 200]).
15 Si veda Le Règne de la Quantité et les Signes des Temps, cap. XXV.  
16 All’inversione degli attributi tra Fo-hi e Niu-koua si può accostare il fatto che, nella III e nella IV lamina dei Tarocchi, all’Imperatrice viene attribuito un simbolismo celeste (stelle) e all’Imperatore un simbolismo terrestre (pietra cubica); inoltre, numericamente e per l’ordine delle due lamine, l’Imperatrice risulta essere in corrispondenza con il 3, numero dispari, e l’Imperatore con il 4, numero pari, cosa che riproduce ancora la medesima inversione.  
17 Torneremo tra breve su questa misura della Terra, a proposito della disposizione del Ming-tang.  
18  L’Impero organizzato e retto da Fo-hi e dai suoi successori era costituito in modo da essere, come la Loggia nella Massoneria, un’immagine del Cosmo nel suo insieme.  
19 La livella e il filo a piombo sono i rispettivi attributi dei due Sorveglianti (Wardens), e in tal modo sono messi in diretta relazione con i due termini del complementarismo rappresentato dalle due colonne del Tempio di Salomone. È inoltre opportuno rilevare come, mentre la squadra di Fo-hi sembra essere formata da due elementi uguali, quella del Venerabile debba invece regolarmente avere degli elementi disuguali; tale differenza può corrispondere, in modo generale, a quella che esiste tra le forme di un quadrato e di un rettangolo più o meno allungato; ma, oltre a questo, la disuguaglianza degli elementi della squadra si riferisce più precisamente a un «segreto» della Massoneria operativa concernente la formazione del triangolo rettangolo i cui lati siano rispettivamente proporzionali ai numeri 3, 4 e 5, triangolo di cui comunque ritroveremo il simbolismo in uno dei prossimi capitoli.  
20  In questo caso, si tratta naturalmente della destra e della sinistra dei personaggi, e non di quelle di chi guarda.  
21  Nella figura del Rebis, la metà maschile è invece a destra e la metà femminile a sinistra; questa figura peraltro ha solo due mani: la destra regge il compasso e la sinistra la squadra.  
22 Tcheou-li.

René Guénon, La Grande Triade, Cap. XV

Il Consorzio di Bonifica di Paestum tra evasione e tanti... tanti debiti.

Caro Enzo,
su fb, ho letto la tua domanda circa la situazione della riscossione dei tributi al Consorzio di bonifica.
Anche presso quell'Ente le cose non vanno bene. La liquidità, a detta dell'esecutivo, è critica ed il rimedio proposto da me non accettato "tout court" è quello di ricorrere a ditta privata di recupero crediti e maggiori spese.
Come leggerai, io sono per un esame più approfondito ed uno studio per combattere i "recalcitranti cronici" prima con mezzi diversi. Una volta che il tentativo risulti vano, sono per l'informazione a tutti i consorziati dell'estremo rimedio chiarendo ai virtuosi, che sono i più, che vi sarà un necessario aumento dei tributi dovuti ai soliti furbetti i cui nomi non saranno pubblicati per ragioni di pryvaci ma accessibili ai consorziati interessati, presso l'ufficio preposto, in quanto loro diritto, quali proprietari dell'Ente.



Il Consorzio di Bonifica di Paestum (Foto StileTV)

AL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA DI PAESTUM  SEDE

AL DEPUTAZIONE AMINISTRATIVA NELLA PERSONA DEI SINGOLI CONS.

AL CONSIGLIERI DELEGATI TUTTI  LORO SEDI


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OGGETTO: Situazione finanziaria dell’Ente.

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In data 25 luglio 2013 in sede di riunione presso il Consorzio di Bonifica, è stata evidenziata la difficoltà finanziaria in cui versa l'ente. In particolare, a detta dei consiglieri della deputazione amministrativa, la deficienza di disponibilità di liquidità mina la stessa esistenza del consorzio atteso che al momento risulta assediato da debiti e da impegni di spesa improcrastinabili, in particolar modo quelli presi verso l'Enel che qualora non si riuscisse a far fronte agli accordi intercorsi per sanare il pregresso, potrebbe interrompere la fornitura di energia elettrica e da qui l'interruzione di un servizio vitale sia per  l'irrigazione che per l'acquedotto.


I deputati di maggioranza, in particolar modo Ciuccio e Ciliberti, hanno proposto di far ricorso immediatamente a società di recupero crediti, almeno per le situazioni coattive.


In tale occasione mi è stato dato un documento di base elaborato da esperti per quanto concerne il Capitolato Generale D'oneri ed un Contratto per l’affidamento a ditta esterna per la riscossione dei tributi.


Sulla bontà della scelta ho chiesto ai deputati di riflettere bene prima di decidere e di seguito ho chiesto che la vicenda appositamente documentata fosse portata alla attenzione di tutti i consiglieri, nella considerazione che venivano comunque interessati fenomeni di carattere economico e sociale, oltre che di bilancio, la cui variazione va per legge ratificata dal consiglio intero.


Per la problematica in particolare, ho inoltre chiesto che vi fossero maggiori e migliori delucidazioni, di conoscere singolarmente ogni credito, la sua origine, l'ammontare, cosa è stato fatto per il recupero, ovvero tutta la documentazione certa in modo tale da avere elementi suffragati su cui basare una eventuale proposta.


Il giorno 29 luglio vi è stata una ulteriore riunione in proposito con i deputati Salzano, Ciuccio e Ciliberti. In tale sede ho continuato ad esprimere le mie perplessità ed ho chiesto chiarimenti sull'origine del documento da studiare, nella considerazione che vi erano delle contraddizioni di procedure e che comunque sapevano più da prestampato recuperato presso un ente comunale che originato da studio di un avvocato esperto in pubblica amministrazione.


Durante la seduta, è stato chiesto l'intervento dell'addetto alla gestione dei tributi Masucci, il quale ha raccomandato di riflettere ed ha chiesto qualche giorno di tempo per relazionare sulla situazione.


Il 31 luglio mi sono recato presso l'ufficio del Masucci per accertarmi sulla prosecuzione dei lavori. L'addetto mi ha riferito che stava procedendo sugli accertamenti e mi ha reso partecipe delle sue perplessità circa il ricorso a ditte di recupero crediti, soprattutto perché forse studiando altre misure coercitive e di convincimento potremmo recuperare il 98-100% di quanto dovuto dai consorziati.


Da un esame di primo impatto è emerso che i tributi irrigui e di bonifica dell'anno 2008 nel comune di Capaccio sono stati riscossi nella misura del 93%. E' emerso anche che vi sono consorziati lontani dalla sede quali Serre, Albanella e Agropoli che rispondono in percentuale inferiore.


Come anticipato, prima di proporre un parere sulla problematica ed indicare una consequenziale via di soluzione, cercherò di acquisire tutta la documentazione necessaria, atta a dare a tutti i consiglieri modo di valutazione trasparente e serena, nella considerazione che come ho avuto modo di dire, la problematica investe tutti noi attuali consiglieri e quelli che ci seguiranno nella gestione del consorzio.


Al momento faccio presente che da un raffronto effettuato allo stato patrimoniale dei vari anni è emerso che nel :

  1. nel 2009 venivano riportati debiti per un importo complessivo di €. 50.350.835,00 di cui €. 5.135.423,00 per debiti verso fornitori e €. 41.000.000,00 per opere di bonifica da realizzare di cui 8.500.000,00 circa nell’anno e 32.500.000,00 per opere da realizzare e da finanziare per gli anni successivi. Di contro i crediti con cui far fronte ammontano ad €. 48.933.568,00 di cui €. 2.953.260,00 verso gli utenti, €. 41.400.000,00 circa per lavori da realizzare di cui €. 8.900.000,00 circa nell’anno di riferimento e €. 32.500.000,00  negli anni successivi. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 1.400.000;
  2. nel 2010, venivano riportati debiti per un importo di €. 34.957.531,00 di cui €. 7.636.000 circa per debiti verso fornitori, €. 24.200.000 circa per opere di bonifica da realizzare di cui  € 12.700.000, circa nell’anno e 11.500.000,00 negli anni successivi. I crediti vantati ammontano a €. 32.604.636,00 di cui €. 2.490.000,00 circa verso i consorziati, €. 19.500.000,00 per opere da realizzare di cui €. 8.000.000,00 per l’anno corrente e €. 11.500.000,00 per gli anni successivi. Si nota inoltre un deposito bancario vincolato per lavori  di €. . 4.841.000,00. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 2.300.000. Si nota inoltre una diminuzione di crediti verso gli utenti di circa 450.000 euro ed un incremento di debiti verso fornitori di circa €. 2.500.000,00;
  3. nel 2011, la situazione si presenta con un importo complessivo di €. 32.517.301,00 di cui €. 9.745.128,00 per debiti verso fornitori, €. 19.700.000,00 per opere di bonifica da realizzare di cui €. 7.200.000,00 nell’anno e €. 12.500.000,00 negli anni successivi, Le risorse con cui far fronte alle esigenze ammontano a €. 29.917.000,00, di cui €. 3.190.942,00 verso gli utenti, €. 18.400.000,00 circa per opere da realizzare di cui €. 5.880.000,00 nell’anno e €. 12.522.000,00 negli anni successivi. Si nota inoltre un  deposito bancario vincolato per lavori di €. 1.300.000,00 circa. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 2.600.000. Si nota inoltre un aumento di crediti verso gli utenti di circa 7000.000 euro ed un incremento di debiti verso fornitori di circa €. 2.100.000,00;
  4. nel 2012 notiamo residui passivi per €. 39.564.962,00 di cui €. 10.005.867,00 per debiti verso fornitori, €. 27.100.000,00 circa per opere di bonifica da realizzare, di cui nell’anno di riferimento €. 14.600.000,00 circa e €. 12.500.000,00 circa negli anni successivi. I crediti vantati per far fronte alle spese ammontano ad €. 36.847.000,00 di cui 3.900.000,00 verso i consorziati, €. 24.700.000,00 dagli enti finanziatori per opere di bonifica da realizzare di cui €. 12.200.000,00 per l’anno di riferimento e €. 12.500.000,00 per quelle da realizzare negli anni successivi, esistono, infine, crediti per €. 2.655.000,00 circa di depositi bancari vincolati per lavori. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 2.700.000. Si nota inoltre un aumento di crediti verso gli utenti di circa 7000.000 euro ed un incremento di debiti verso fornitori di circa €. 300.000,00.

Mi preme evidenziare che i debiti verso i fornitori sono aumentati di circa €. 5.000.000,00 a fronte di  un aumento di crediti verso gli utenti di circa €. 1.000.000,00. Questo sta a dire che le difficoltà di liquidità a parere del sottoscritto non vanno indirizzate tutte sulla insolvenza degli utenti, che pure è fattore importante ma su altre cause che uno studio più approfondito farà emergere in quanto da un esame sommario, come evidenziato, deve fare emergere un differenza di €. 4000.000,00 ed una differenza di “gap” di circa €. 1.000.000,00. 



Inoltre, rappresento che sono stato messo a corrente che per lavori fatti da oltre 20 anni i tecnici incaricati per la realizzazione dell'opera, ing. Santini e ........, hanno fatto pervenire per il tramite della magistratura una sentenza di condanna per una ingiunzione di pagamento di €. 400.000,00.


La vicenda non la conosco, certamente sono curioso di conoscerla a pieno, per intanto ho chiesto al presidente Fraiese di procedere per una denuncia preliminare per danno presunto alla Procura Regionale della Corte dei Conti e la nomina di una Commissione di Accertamento di Responsabilità presieduta da un deputato o consigliere di minoranza.

Quanto sopra per la dovuta informazione.

Capaccio lì 05 settembre 2013



                                                                                              CONIGLIERE DELEGATO

                                                                                              Giuseppe Antonio Troncone
 

TRONCONE: "TUTTO TACE... MA ...NON MOLLO!"



Gen. Giuseppe Troncone

Caro Enzo,

ho letto i Tuoi attestati di stima verso la mia persona e soprattutto sul mio operato amministrativo-politico su fb e Ti ringrazio.

Non ho ritenuto e non ritengo opportuno di dover intervenire in proposito, nella considerazione che si tratta di liberi giudizi sulla mia persona, opinabili quanto si vuole ma pur sempre legittimi e liberi, anche se fatti da persone che potrebbero anche non conoscermi e che basano i loro metri di valutazione su concetti del tutto soggettivi.


Tutti liberi di pensare ed esprimere le proprie opinioni, anche quando non si ha il coraggio di metterci la faccia. Come avesti a dire in tempi non sospetti, tutte le opinioni sono utili, anche quelle di persone che scelgono di restare nell’anonimato. Quindi ?.
Come fatto e faccio con altri gruppi, intervengo nelle discussioni, quando ritengo opportuno, mettendoci la faccia, altrimenti, leggo, osservo, valuto e taccio.

Per quanto concerne la tornata elettorale che mi vide coinvolto, ho da dire, come ben sai, che non fui io a propormi ma fui chiamato al servizio di una causa, fuori tempo massimo. Non avevo e non ero preparato per la competizione e, comunque non eravamo solo due.

Sul concetto del nuovo e del vecchio, concordo con Te, il comune credere che associa le facce nuove con il nuovo che avanza, tenuto conto del momento che viviamo, ritengo sia ampiamente superato e smentito. Certamente è un connubio che il più delle volte si realizza. Di sicuro il nuovo non lo si può sperare da gente che opera nel settore da anni, questo si, ma da qui ad affermare o credere basta cambiare nomi per cambiare tutto, ce ne passa, soprattutto se quei nomi nuovi vengono dal codazzo dei vecchi marpioni.


Nel mio piccolo, come da Te testimoniato, penso di aver contribuito ad un primo  passo verso il nuovo attraverso la promozione della trasparenza ed il coinvolgimento, sollecitando la partecipazione, cosa che attualmente vedo già in disuso.
Vedi manifesti? 
Anche l’andare verso la gente? 
Tutto tace e, se qualcuno avanza e/o ha azzardato qualche critica, abbiamo letto e sentito le risposte che, come più volte sottolineato, non denunciamo alcun cambiamento.


Non ho mollato l’osso, sai bene che la mia (nostra) parte politica non ha voluto sostenere la proposta di una assunzione di responsabilità mia personale  per una incisiva azione amministrativa di maggioranza. In quella sede si preferì la ragione e/o una illusione politica a quella necessaria amministrativa che io reputo serviva e serva alla nostra Capaccio. 
La cosa Ti è ben nota, e come certo ricorderai, quando fu deciso tutto questo, ebbi a dire, con un attimo di presunzione, che non mi è proprio, che stavamo perdendo elezioni già vinte. 

Il risultato? 

Un partito maggioritario che non si è presentato alle elezioni,  una aggregazione di attivisti disciolta, i vertici provinciali che hanno scelto ed appoggiato un sindaco di colore politico diverso dal nostro, sorretto da consiglieri che a parole sono e gravitano nel centro destra ma che a differenza di Te e me all’attivismo ideologico disinteressato preferiscono, a ragione(?)(soprattutto guardando verso l'alto) l’attivismo interessato. 
Il colmo dei colmi! Fu scelto di partecipare ad una amministrazione "civica" che avrebbe dovuto garantire una sana attività amministrativa lontana da colorazioni politiche, scegliendo ed appoggiando un candidato di colore (come ampiamente dimostrato sia in tessere che in operato) in luogo di una amministrazione di colore (il proprio) che certamente avrebbe operato nel senso civico predicato da altri anche se questo fosse andato , ma non credo, contro i propri interessi elettorali.


Valuto che errore fu la diaspora di AN nel 2007 ed errore è stato la diaspora del PDL nel 2011. Il puparo o i pupari sempre gli stessi!. Qualche ambizione ha pagato e penso che la cosa non finisca qui, anche se è triste constatare che il conto più salato arriva sempre ai soliti noti.


Il mio futuro? 

L’azione amministrativa che necessita alla nostra città richiede energie che difficilmente potrei avere. Come più volte ho detto, occorre che l’azione sia decisa e continua, sempre innovativa, con un impegno quotidiano di 48 ore su 24 . Se ben ricordi la mia opinione e teoria, sperimentata in anni di esperienza diretta, è quella che l’azione deve realizzarsi nel giro di una o massimo di due consiliature e comunque in età in cui le energie ti siano sicuramente di supporto.

Da sportivo cosciente, ritengo che quando è giunto il momento bisogna avere il coraggio e la saggezza di appendere serenamente le scarpe al chiodo. L’entusiasmo? Si bisogna conservarlo ma solo per essere pronti a dare consigli o per interventi limitati nello spazio e nel tempo.


Quello che  vedo intorno non è che mi piace tanto, ma se, come sembra, alla maggioranza dei cittadini va bene cosi, io accetto democraticamente e serenamente. Certamente non condivido, soprattutto nella considerazione che, a mio modo di vedere, dati oggettivi denunciano realtà molto diverse da quelle che si vogliono far credere e che la gente distratta non vuole capire , non vuole esaminare e di conseguenza valutare.       


Scusami ma credo fosse un atto dovuto per la stima e l’affetto che ti porto.

Un abbraccio

Peppe