Alla foce del Sele vi sono due torri.
Una molto probabilmente fu costruita nel XVI secolo in funzione difensiva e di avvistamento per volontà dei viceré spagnoli nell'ambito di un sistema di guardia che andava da Salerno ad Agropoli.
Essa è ed era denominata come “Torre del Sele” in tutti i documenti antichi e le rappresentazioni cartografiche dalla sua edificazione ad oggi.
L'altra, detta Kernot, è un piccolo mistero.
Non si sa quasi nulla. Non compare in alcun documento antico, cosa che ha spinto gli studiosi ad interrogarsi sulla sua origine e funzione.
La prima notizia che attesta con certezza l'esistenza della torre di Kernot è quella che la indica come punto topografico dal 1861.
L'assenza di qualsiasi informazione precedente ci indica con molta probabilità che essa è moderna e non antica e la sua costruzione collocabile approssimativamente dopo la prima metà dell'ottocento.
Anche l'analisi degli elementi costruttivi della torre ne indicano l'estraneità al sistema di torri di guardia voluto dai viceré spagnoli.
Pare infatti che subisca nelle sue forme la suggestione “romantica” della vicina ed antica Torre del Sele, ma nei suoi elementi e caratteristiche costruttive sono evidenti differenze non da poco.
Di certo se avesse avuto, come le altre sulla costa, una funzione “militare” non sarebbe stata edificata proprio con quegli aspetti ed elementi “architettonici” che la caratterizzano differenziandola. Cosa che ne suggerisce una funzione ben diversa da quelle antiche.
Altra notizia certa è che nel 1853 il Comune di Capaccio cede i diritti in enfiteusi del luogo dove sorge l'omonima Torre con altri beni demaniali limitrofi a Giuseppe Kernot, nell'ambito della ripartizione dei demani comunali di Capaccio che iniziarono nel decennio 1850/1860.
Giuseppe Kernot era membro di una famiglia “napoletana” di origini irlandesi, nota perché titolare già nell'ottocento di una “farmacia britannica” con sede in Via San Carlo, tutt'ora esistente.
È quindi evidente che la costruzione di questa torre dovette avvenire tra la data della concessione dell'enfiteusi a Kernot, cioè il 1853, e quella, il 1861, in cui fu fissato il chiodo del punto topografico sul terrazzo della torre.
La sua funzione probabilmente decorativa e rispondente a quella della tradizione locale che la volle edificata da cacciatori quale rifugio.
La proprietà della Torre di Kernot nel 1930 passerà alla famiglia D'Anzilio, quindi 1960 a quella Uccello ed infine nel 1970 a quella Cocchia.
Mistero svelato?
Foto storica ©Massimo Caramante
Foto 2 e 3 ©Sonia Mutalipassi
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