sabato 21 settembre 2013

Il Consorzio di Bonifica di Paestum tra evasione e tanti... tanti debiti.

Caro Enzo,
su fb, ho letto la tua domanda circa la situazione della riscossione dei tributi al Consorzio di bonifica.
Anche presso quell'Ente le cose non vanno bene. La liquidità, a detta dell'esecutivo, è critica ed il rimedio proposto da me non accettato "tout court" è quello di ricorrere a ditta privata di recupero crediti e maggiori spese.
Come leggerai, io sono per un esame più approfondito ed uno studio per combattere i "recalcitranti cronici" prima con mezzi diversi. Una volta che il tentativo risulti vano, sono per l'informazione a tutti i consorziati dell'estremo rimedio chiarendo ai virtuosi, che sono i più, che vi sarà un necessario aumento dei tributi dovuti ai soliti furbetti i cui nomi non saranno pubblicati per ragioni di pryvaci ma accessibili ai consorziati interessati, presso l'ufficio preposto, in quanto loro diritto, quali proprietari dell'Ente.



Il Consorzio di Bonifica di Paestum (Foto StileTV)

AL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA DI PAESTUM  SEDE

AL DEPUTAZIONE AMINISTRATIVA NELLA PERSONA DEI SINGOLI CONS.

AL CONSIGLIERI DELEGATI TUTTI  LORO SEDI


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OGGETTO: Situazione finanziaria dell’Ente.

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In data 25 luglio 2013 in sede di riunione presso il Consorzio di Bonifica, è stata evidenziata la difficoltà finanziaria in cui versa l'ente. In particolare, a detta dei consiglieri della deputazione amministrativa, la deficienza di disponibilità di liquidità mina la stessa esistenza del consorzio atteso che al momento risulta assediato da debiti e da impegni di spesa improcrastinabili, in particolar modo quelli presi verso l'Enel che qualora non si riuscisse a far fronte agli accordi intercorsi per sanare il pregresso, potrebbe interrompere la fornitura di energia elettrica e da qui l'interruzione di un servizio vitale sia per  l'irrigazione che per l'acquedotto.


I deputati di maggioranza, in particolar modo Ciuccio e Ciliberti, hanno proposto di far ricorso immediatamente a società di recupero crediti, almeno per le situazioni coattive.


In tale occasione mi è stato dato un documento di base elaborato da esperti per quanto concerne il Capitolato Generale D'oneri ed un Contratto per l’affidamento a ditta esterna per la riscossione dei tributi.


Sulla bontà della scelta ho chiesto ai deputati di riflettere bene prima di decidere e di seguito ho chiesto che la vicenda appositamente documentata fosse portata alla attenzione di tutti i consiglieri, nella considerazione che venivano comunque interessati fenomeni di carattere economico e sociale, oltre che di bilancio, la cui variazione va per legge ratificata dal consiglio intero.


Per la problematica in particolare, ho inoltre chiesto che vi fossero maggiori e migliori delucidazioni, di conoscere singolarmente ogni credito, la sua origine, l'ammontare, cosa è stato fatto per il recupero, ovvero tutta la documentazione certa in modo tale da avere elementi suffragati su cui basare una eventuale proposta.


Il giorno 29 luglio vi è stata una ulteriore riunione in proposito con i deputati Salzano, Ciuccio e Ciliberti. In tale sede ho continuato ad esprimere le mie perplessità ed ho chiesto chiarimenti sull'origine del documento da studiare, nella considerazione che vi erano delle contraddizioni di procedure e che comunque sapevano più da prestampato recuperato presso un ente comunale che originato da studio di un avvocato esperto in pubblica amministrazione.


Durante la seduta, è stato chiesto l'intervento dell'addetto alla gestione dei tributi Masucci, il quale ha raccomandato di riflettere ed ha chiesto qualche giorno di tempo per relazionare sulla situazione.


Il 31 luglio mi sono recato presso l'ufficio del Masucci per accertarmi sulla prosecuzione dei lavori. L'addetto mi ha riferito che stava procedendo sugli accertamenti e mi ha reso partecipe delle sue perplessità circa il ricorso a ditte di recupero crediti, soprattutto perché forse studiando altre misure coercitive e di convincimento potremmo recuperare il 98-100% di quanto dovuto dai consorziati.


Da un esame di primo impatto è emerso che i tributi irrigui e di bonifica dell'anno 2008 nel comune di Capaccio sono stati riscossi nella misura del 93%. E' emerso anche che vi sono consorziati lontani dalla sede quali Serre, Albanella e Agropoli che rispondono in percentuale inferiore.


Come anticipato, prima di proporre un parere sulla problematica ed indicare una consequenziale via di soluzione, cercherò di acquisire tutta la documentazione necessaria, atta a dare a tutti i consiglieri modo di valutazione trasparente e serena, nella considerazione che come ho avuto modo di dire, la problematica investe tutti noi attuali consiglieri e quelli che ci seguiranno nella gestione del consorzio.


Al momento faccio presente che da un raffronto effettuato allo stato patrimoniale dei vari anni è emerso che nel :

  1. nel 2009 venivano riportati debiti per un importo complessivo di €. 50.350.835,00 di cui €. 5.135.423,00 per debiti verso fornitori e €. 41.000.000,00 per opere di bonifica da realizzare di cui 8.500.000,00 circa nell’anno e 32.500.000,00 per opere da realizzare e da finanziare per gli anni successivi. Di contro i crediti con cui far fronte ammontano ad €. 48.933.568,00 di cui €. 2.953.260,00 verso gli utenti, €. 41.400.000,00 circa per lavori da realizzare di cui €. 8.900.000,00 circa nell’anno di riferimento e €. 32.500.000,00  negli anni successivi. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 1.400.000;
  2. nel 2010, venivano riportati debiti per un importo di €. 34.957.531,00 di cui €. 7.636.000 circa per debiti verso fornitori, €. 24.200.000 circa per opere di bonifica da realizzare di cui  € 12.700.000, circa nell’anno e 11.500.000,00 negli anni successivi. I crediti vantati ammontano a €. 32.604.636,00 di cui €. 2.490.000,00 circa verso i consorziati, €. 19.500.000,00 per opere da realizzare di cui €. 8.000.000,00 per l’anno corrente e €. 11.500.000,00 per gli anni successivi. Si nota inoltre un deposito bancario vincolato per lavori  di €. . 4.841.000,00. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 2.300.000. Si nota inoltre una diminuzione di crediti verso gli utenti di circa 450.000 euro ed un incremento di debiti verso fornitori di circa €. 2.500.000,00;
  3. nel 2011, la situazione si presenta con un importo complessivo di €. 32.517.301,00 di cui €. 9.745.128,00 per debiti verso fornitori, €. 19.700.000,00 per opere di bonifica da realizzare di cui €. 7.200.000,00 nell’anno e €. 12.500.000,00 negli anni successivi, Le risorse con cui far fronte alle esigenze ammontano a €. 29.917.000,00, di cui €. 3.190.942,00 verso gli utenti, €. 18.400.000,00 circa per opere da realizzare di cui €. 5.880.000,00 nell’anno e €. 12.522.000,00 negli anni successivi. Si nota inoltre un  deposito bancario vincolato per lavori di €. 1.300.000,00 circa. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 2.600.000. Si nota inoltre un aumento di crediti verso gli utenti di circa 7000.000 euro ed un incremento di debiti verso fornitori di circa €. 2.100.000,00;
  4. nel 2012 notiamo residui passivi per €. 39.564.962,00 di cui €. 10.005.867,00 per debiti verso fornitori, €. 27.100.000,00 circa per opere di bonifica da realizzare, di cui nell’anno di riferimento €. 14.600.000,00 circa e €. 12.500.000,00 circa negli anni successivi. I crediti vantati per far fronte alle spese ammontano ad €. 36.847.000,00 di cui 3.900.000,00 verso i consorziati, €. 24.700.000,00 dagli enti finanziatori per opere di bonifica da realizzare di cui €. 12.200.000,00 per l’anno di riferimento e €. 12.500.000,00 per quelle da realizzare negli anni successivi, esistono, infine, crediti per €. 2.655.000,00 circa di depositi bancari vincolati per lavori. Il “gap” tra residui attivi o crediti e residui passivi o debiti ammontava ad € 2.700.000. Si nota inoltre un aumento di crediti verso gli utenti di circa 7000.000 euro ed un incremento di debiti verso fornitori di circa €. 300.000,00.

Mi preme evidenziare che i debiti verso i fornitori sono aumentati di circa €. 5.000.000,00 a fronte di  un aumento di crediti verso gli utenti di circa €. 1.000.000,00. Questo sta a dire che le difficoltà di liquidità a parere del sottoscritto non vanno indirizzate tutte sulla insolvenza degli utenti, che pure è fattore importante ma su altre cause che uno studio più approfondito farà emergere in quanto da un esame sommario, come evidenziato, deve fare emergere un differenza di €. 4000.000,00 ed una differenza di “gap” di circa €. 1.000.000,00. 



Inoltre, rappresento che sono stato messo a corrente che per lavori fatti da oltre 20 anni i tecnici incaricati per la realizzazione dell'opera, ing. Santini e ........, hanno fatto pervenire per il tramite della magistratura una sentenza di condanna per una ingiunzione di pagamento di €. 400.000,00.


La vicenda non la conosco, certamente sono curioso di conoscerla a pieno, per intanto ho chiesto al presidente Fraiese di procedere per una denuncia preliminare per danno presunto alla Procura Regionale della Corte dei Conti e la nomina di una Commissione di Accertamento di Responsabilità presieduta da un deputato o consigliere di minoranza.

Quanto sopra per la dovuta informazione.

Capaccio lì 05 settembre 2013



                                                                                              CONIGLIERE DELEGATO

                                                                                              Giuseppe Antonio Troncone
 

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