domenica 13 agosto 2017

LE OPERE PUBBLICHE IN CAPACCIO TRA IL 1809 ED IL 1859.

In questo articolo cominciamo  ricostruire l'attività politica-amministrativa del Comune di Capaccio nel XIX secolo attraverso i documenti d'archivio sopravvissuti all'incuria degli uomini e del tempo. 
Una storia ai più sconosciuta, che ci riserverà non poche sorprese.  


Mappa tratta da Les Ruines de Paestum ou Posidonia di C.M. Delagardette.



Con la riforma amministrativa introdotta con la  legge n. 132 dell’8 agosto 1806 “sulla divisione ed amministrazione delle provincie del regno” i francesi danno seguito al processo di modernizzazione del Meridione d'Italia, che precedentemente non aveva avuto successo malgrado Napoli sia sta una delle capitali ideologiche europee più importanti del riformismo illuministico settecentesco.
Riforma poi confermata con la restaurazione borbonica con la legge organica sull'amministrazione civile del 12 dicembre 1816.

Tale riforma diede un impianto fortemente razionale e centralizzato all'amministrazione del Regno di Napoli istituendo diversi organi in raccordo gerarchico e funzionale tra di loro.
Il Regno fu così diviso in "Province" con a capo un "Intendente", "Distretti"con a capo i "Sottointendenti", i "Comuni" con un Sindaco.

L'Intendente assommava in sé diverse funzioni (che poi nella futura amministrazione del nuovo Regno d'Italia saranno invece suddivise tra più organi istituzionali) ed è il rappresentante dello Stato nella Provincia. E' il “magistrato incaricato dell’amministrazione civile, finanziaria e dell’alta polizia”.

Accanto a queste figure "monocratiche" la riforma previde degli organi assembleari che ne stemperassero l'autoritarismo e permettessero la partecipazione dei "cittadini" sulla base del censo, insomma un modo per rendere partecipi dell'amministrazione pubblica le classi dirigenti locali.

Così accanto all'Intendente vi fu un Consiglio Generale della Provincia, accanto il Sottoindente un Consiglio Distrettuale e un Consiglio Comunale (che nel periodo francese era detto Decurionato) accanto al Sindaco.

La riforma era, malgrado si fosse cercata di temperarla, fortemente autoritaria e classista.
Infatti la cosa diventa evidente nei risvolti locali. 
Le antiche Universitas Iuris Gentium (cioè le associazioni dei cittadini) furono sostituite dai Comuni e gli organi rappresentativi e decisionali che prima erano elettivi divennero invece scelti attraverso un sistema di nomine dal vertice. 
Nelle Università i Cittadini si riunivano in Pubblico Parlamento nella piazza principale della cittadina ed eleggevano un "Consiglio" nel quale era a sua volta eletto "il Sindaco". 

Successivamente invece tutti i vari livelli saranno nominati dagli organi superiori secondo un sistema di liste proposte dagli organi sottoposti ai vari livelli. Liste formate in base al censo, che variava nell'entità richiesta a secondo del ruolo istituzionale ricoperto, ma anche a qualificazioni di carattere etico, politico, culturale e per competenze ed esperienze pregresse.

Di fatto a tali organi spettava principalmente la ripartizione del carico fiscale e l'amministrazione dell'ambito a loro sottoposto. Ogni loro provvedimento doveva essere autorizzato dagli organi superiori.
Ciò ci da la possibilità di acquisire una copiosa documentazione su quanto avveniva a livello locale, risolvendo in parte il problema della cattiva o nessuna conservazione degli archivi storici dei Comuni.
Problema a cui anche il nostro non fa eccezione, avendo, pare, perso ogni documenti inerente al periodo precedente a quello francese, ed avendo, conservato poco di quello successivo. E' solo con l'amministrazione Marino, che questo prezioso patrimonio storico fu censito e riordinato da un esperto dell'Archivio di Stato di Salerno, che pare abbia però sporto anche denuncia alle autorità preposte. Denuncia i cui contenuti non sono informato.
Resta però ancora il problema della conservazione di tale patrimonio in un luogo idoneo che ne permetta la valorizzazione e l'accessibilità agli studiosi.

Un'idea sarebbe il recupero dei locali della casa natale di Costabile Carducci, in Via sant'Agostino, già di proprietà del Comune (ad acquisirli fu una delle amministrazioni guidate da Pasquale Marino) da destinarli a sede permanente dell'Archivio Storico del nostro Comune e magari anche di una biblioteca sulla nostra storia locale e su altri aspetti come quelli socio-economici, che raccolga, quando pubblicato sull'argomento, comprese le tante tesi universitarie di tanti nostri concittadini su Capaccio Paestum.

I fondi dell'ASS conservano in tal senso una gran mole di documenti riguardanti la nostra Capaccio Paestum. Ed è dall'inventario della documentazione inerente l'Intendenza - Opere Pubbliche che pubblico una serie di interventi "pubblici" sul nostro territorio. Infatti l'amministrazione locale non solo era soggetta all'autorizzazione degli organi superiori per ogni sua iniziativa, ma ne doveva costantemente rapportare i progressi oltre che essere sottoposta a verifica.

Mi limito semplicemente a riportare il tipo d'intervento pubblico e le date in cui intercorre la relativa corrispondenza tra il Comune e l'Intendenza. Infatti la documentazione non di rado è copiosa e meritevole di una trattazione a parte.

  1. Costruzione del condotto che conduce l'acqua alla fontana grande. 1814 1821 
  2. Riattazione del ponte marmoreo sul fiume Capodifiume presso le mura di Paestum. 1814 1824 
  3. Riattazione della strada interna detta il Lauro. 1815
  4. Riattazione della strada interna nel vicolo di Monteliveto a Casa Palumbo. 1815 
  5. Riattazione della strada interna denominata Noce del Gallo. 1815 
  6. Riattazione della strada interna detta Vallongello. 1815 
  7. Quadro delle opere pubbliche e riattazione delle strade interne. 1815 1817 
  8. Riattazione dei ponti situati nella piana di Capaccio. 1815 1818 
  9. Sul pagamento per i lavori al ponte sul fiume Sele. 1816 
  10. Riattazione della strada che dal comune conduce a Capodifiume.(Stato delle offerte volontarie fatte dai cittadini di Capaccio per la riattazione della strada.) 1817 1825 
  11. Riattazione della strada detta Monticelli. 1818 
  12. Sul servizio prestato da Mauro Tretinara, come deputato delle opere pubbliche per vigilare sui lavori al ponte sul Sele. 1819
  13. Acquisto di mobili per la casa comunale. 1819 1823 
  14. Acquisto di sedie per il locale del Regio Giudicato. 1820 1822 
  15. Accomodi al ponte marmoreo, sito sul fiume denominato Capodifiume presso l'antica città di Pesto. 1821 1824 
  16. Riattazione del carcere circondariale. 1821 1826 
  17. Trasferimento del pubblico orologio dalla cappella del SS. Rosario nella chiesa parrocchiale. 1822 
  18. Costruzione di un piccolo ponte su di un fossato che attraversa la strada nel bosco Cannitello. 1822 1823
  19. Riattazione delle strade interne dette Monteoliveto e Sant' Agostino. 1823 1825 
  20. Riattazione della strada rotabile di Capodifiume. 1823 1825 
  21. Formazione di un palo di ferro atto a sostenere la campana grande della chiesa Parrocchiale. 1824 
  22. Domanda di Mattia Maida per il possesso della cappella di San Francesco sita nel villaggio Monticello. 1824 1846 
  23. Demolizione di un "casalone" di proprietà del sig. Nicola de Maria, sito sulla strada presso la chiesa del SS.Rosario. 1825 
  24. Riattazione della fontana pubblica denominata Luca. 1825
  25. Riattazione di un ponte di legno detto Sabbatella, sulla strada che da Barrizzo conduce a Pesto. 1825
  26. Acquisto di un tavolino e di sedie per la casa comunale. 1826 
  27. Manutenzione delle strade interne e delle fontane. 1826 
  28. Riattazione di un muro crollato nella contrada Monteoliveto. 1827 
  29. Costruzione di una strada che conduce al villaggio di Monticello. 1827 1829 
  30. Riattazione del carcere circondariale. 1827 1830 
  31. Riattazione della strada di Capodifiume. 1828 1829 
  32. Riattazione della campana maggiore della chiesa parrocchiale. 1828 1830 
  33. Riattazione dell'acquedotto della pubblica fontana. 1829 
  34. Acquisto di oggetti di primo stabilimento per la casa comunale. 1830 
  35. Manutenzione delle opere pubbliche interne. 1830 
  36. Riattazione della fontana denominata Luca. 1830 
  37. Riedificazione del ponte sul torrente denominato Salsa. 1830 1831 1157 25 Sui crediti del comune. 1831
  38. Proposta di un fondo nascente dall'avanzo di cassa del 1831 per eseguire opere comunali. 1832 
  39. Elevazione del circondario di Capaccio a circondario di 2^ classe. 1834 1844 
  40. Inventario dell'archivio comunale. 1841 
  41. Costruzione di un tratto di strada detto Capodifiume. 1844 
  42. Accomodi alle strade interne. 1844 1846 
  43. Acquisto di una campana e degli altri arredi sacri per la chiesa parrocchiale. 1844 1846 
  44. Accomodi al Corpo di Guardia Urbana. 1844 1850 
  45. Riattazione della strada rotabile di Capodifiume. 1845 1850 
  46. Restauro della statua di S.Francesco Borgia. 1847 
  47. Acquisto di mobili per la casa comunale. 1847 1848 
  48. Lavori di restauro nei templi di Nettuno e di Cerere a Pesto. 1850 
  49. Permesso chiesto da Raffaele Galzarano di edificare una casetta nelle vicinanze dell'antica città di Pesto. 1855 
  50. Costruzione di un altare nella cappella delle prigioni circondariali. 1855 1859

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