giovedì 1 novembre 2012

Sulla questione sicurezza a Capaccio-Paestum: per pianificare, progettare e gestire la Sicurezza occorre essere maniacalmente predisposti alla “prevenzione”

di Glicerio Taurisano


Caro Enzo,
 innanzitutto devo ringraziarti per il Tuo evidenziare lo status di insicurezza che ancor oggi occupa il primo piano nelle esigenze del Cittadino. Non ti ringrazio invece per aver rotto il mio silenzio, ancora una volta ci sei riuscito.
Uno status il quale non interessa esclusivamente Capaccio-Paestum ma un po’ tutto il territorio nazionale, fatto salvo per quei Comuni i quali hanno ben inteso da subito, anche grazie a qualche istituzione (cito ad esempio il Forum Italiano per la Sicurezza Urbana, oppure diverse Università e Centri Studi che all’occorrenza hanno sempre dato supporti strategici) l’importanza del pianificare la sicurezza e soprattutto cosa Essa rappresenta e vuol essere.
Di sicurezza se ne parla, se ne cercano i progetti (ma non si realizzano) se ne studiano le posizioni nelle scalette dei programmi elettorali (di solito sempre al primo posto) ma cosa più importante è che non si fa cultura e non si produce “Securitas status”.
La Sicurezza Urbana non si discosta dalla Sicurezza Nazionale ed Essa non va ridimensionata, (vedesi il documento del FISU del maggio 2012, “ Riteniamo perciò miope e non condivisibile un impostazione che riduca il tema della Sicurezza Urbana a quello delle ordinanze che sanzionano gli effetti ultimi dei problemi anziché governare i contesti critici che li causano”…. qui il link: http://www.fisu.it/in-primo-piano-1/documento-cancellieri .

Relativamente alle Amministrazioni Comunali, per lo più è vero, prediligono le “ingannevoli pubblicità” alle “sincere soluzioni”, il perché? ebbene la sicurezza è stata da sempre materia propagandistica sia nelle campagne elettorali sia durante gli esecutivi; ha rappresentato da sempre quella forma “necessaria” per ottenere consensi elettorali, sia per quanto riguarda i “famosi” programmi elettorali, sia per quanto riguarda le costituzioni di Commissioni o Comitati i quali non si dedicano allo studio del territorio, ai progetti, alle risoluzioni ma si limitano ad essere tali solo per apparenza. Inoltre (e potremmo citare decine e decine di esempi) alcune Amministrazioni, Comunali, Provinciali e Regionali, seppur a volte dedicano un po’ del loro tempo alla sicurezza attraverso convegni o incontri, lo fanno e lo hanno fatto solo a scopo pubblicitario; non si ha memoria, almeno per quei convegni ai quali faccio riferimento, che un tecnico oppure un operatore della sicurezza sia stato presente a tali appuntamenti, se non solo il sindaco o il presidente di turno, l’assessore o il consigliere delegato, e così via.
Ciò produce una sintesi di equazioni ben chiara del perché non si interpellano gli addetti ai lavori, già, potresti togliere loro spazio oppure potresti differire (e ciò è palese, considerata la mancanza di cultura della sicurezza) con le loro assurde congetture.

Bene hai fatto nel precisare che quando si parla di sicurezza urbana questa ingloba tutto ciò che può produrre “rischio”: dalla criminalità (la quale è “tale” sia che si commetta un reato minore sia che si delinque continuamente, per cui per me o per chi si dedica allo studio della criminalità non vi è distinguo tra criminalità e microcriminalità) alla gestione territoriale dei segmenti urbani, dalla prevenzione alla diffusione della cultura; dallo stato del territorio alle minacce ambientali, etc, etc, quindi è una materia nella quale sussistono diverse componenti che vanno dettagliatamente studiate per poi affrontare un Piano di Sicurezza Integrata.
Per intendere la sicurezza urbana cosa realmente E’ basti pensare all’alfabeto: tutti i termini che ci vengono in mente partendo dalla lettera A e fino alla Z inerente ai rischi, ebbene ciò rappresenta il contenitore della sicurezza. Non basta pensare alla repressione (quindi esercito, ronde, etc) non basta proclamare annunci tipo: “la sicurezza non è un problema sociale” (sic!) oppure creiamo un comitato così stiamo a posto.
Oggi mi diviene difficile pensare che qui ci sia sicurezza o che se ne produca almeno in piccole quantità, mi sgomenta vedere appartamenti al 3° piano alle cui finestre e balconi insistono inferriate, poiché visitate da ladri, tra l’altro con i proprietari in casa; mi turba vedere con quale disinvoltura e senza preoccupazione vandali e balordi tentano di incendiare automobili, anche in spazi privati, e spesso ci sono riusciti, oppure entrare nelle scuole o in altri siti per devastare; mi spaventa sapere di aggressioni a scopi di rapina o di furto; mi allarmano le presenze inquietanti sul territorio come pure i capitali di indubbia provenienza (come tu citi) oppure la tanta droga che si fa spazio nel territorio trovando sempre più consensi.
Ultimamente caro Enzo, sono stato richiamato da alcuni articoli apparsi sui giornali quotidiani o di trasmissioni televisive locali in dove si è scritto e detto di tutto e di più, ho letto ed ascoltato cose (senza offesa a nessuno) che mi hanno lasciato davvero perplesso: “evidentemente sin’ora non ho compreso nulla sulla sicurezza”; ma poi mi hanno fatto cullare nella speranza che trovandomi tanti esperti qui a Capaccio avrei dovuto, come cittadino ma anche come studioso della materia, sentirmi al sicuro (doppio sic!)

Quando dici che la progettazione della sicurezza è come la progettazione del PUC, ebbene penso di andare un tantino oltre supportando questa Tua affermazione aggiungendo che un buon piano urbanistico comunale “deve” inglobare al suo interno (quindi durante lo studio, la progettazione e la sua esecuzione) il piano di sicurezza urbana; a tal riguardo rimando la lettura a “ I Sistemi di Homeland Security”, 2009, Napoli Ed. Cuzzolin Editori, nel cui testo, il sottoscritto, insieme all’ordine degli Ingegneri ITC e ad alcuni tra Generali e Colonnelli dell’Arma dei Carabinieri (quindi operatori della sicurezza) hanno ben esposto di cosa sia la sicurezza, del come progettarla e del come gestirla, oppure rimando alla lettura di “Prospettive e Strategie di Homeland Security” Edito da Crimelist, http://www.crimelist.it/index.php?option=com_content&task=view&id=762&Itemid=373

Per pianificare, progettare e gestire la Sicurezza occorre essere maniacalmente predisposti alla “prevenzione” se non si ha questa prerogativa e questa cultura, nessun progetto di sicurezza potrò mai essere efficace ed efficiente per averne poi la percezione e soprattutto la certezza dell’assenza del rischio; a ciò poi, e chiaro che, va affiancato l’incremento di uomini delle Forze dell’Ordine.
Inoltre occorre un gestore con poteri decisionali (anche se subordinato alla massima carica Amministrativa, in virtù del  D. Lgs art. 54  n. 267/2000, capo 3 e 4 - Rif. Funzioni del Sindaco quale Ufficiale del Governo) che abbia peculiarità di conoscenze varie sulle materie di sicurezza e con un team di tecnici a supporto delle attività.
Per quanto riguarda le forze di Polizia Locale, mi pare ovvio che, innanzitutto occorre una riorganizzazione di tale “Ufficio Comunale di Polizia”, e inoltre un incremento di risorse almeno il pari numero di Agenti occorrenti al territorio di Capaccio-Paestum, con presidi periferici e mezzi idonei al contrasto della delinquenza e alla prevenzione di rischi legati alla sicurezza urbana.
Vado a concludere con una nota al quanto deplorevole verso chi fa informazione, i quali dovrebbero interessarsi ancor più al problema, anzi devo dire attualmente alla condizione, dell’insicurezza qui a Capaccio-Paestum e non magari dedicando attenzione a chi probabilmente ha una vision del tutto fuori pista per la sicurezza, piuttosto che ascoltare i Cittadini e dei tanti episodi accaduti (anche negli ultimi mesi) dei quali non c’è stato un solo riscontro giornalistico o una minima attenzione da parte degli stessi, onde evitare malumori Amministrativi o di qualche “Ufficio Comunale”.
Si caro Enzo, priorità Sicurezza, ma ciò lo era dapprima, lo è adesso e probabilmente se non ci si rimbocca le maniche lo sarà per il futuro, anche se oggi, almeno qui a Capaccio-Paestum, occorre, senza alcun dubbio, dare priorità a qualcosa di ancor più importante e certamente inglobata nella sicurezza, la Legalità, la cui assenza, fortunatamente per pochi, non ti esime dall’atroce pensiero che questa nostra città ancora una volta è stata pressoché violentata ed usurpata.  

Chi è Glicerio Taurisano

Sull'argomento vedi anche:

LA SICUREZZA A CAPACCIO TRA REALI EMERGENZE E SOLUZIONI SPOT


Positivo riscontro per il convegno sulla Sicurezza Ambientale, a Paestum - salernomagazine.it
Convegno di Studi "L'intelligence e la sicurezza" - corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Il delegato alla Sicurezza Sociale, Aldo Lisetti, al convegno nazionale su Intelligenze e Sicurezza - Provincia di Latina
Un convegno sull’Intelligence - silendo.org, Studi Strategici ed Intelligence… for dummies

 

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