giovedì 17 marzo 2011

Poltrone tricolori: l'Unità d'Italia è anche questo. Ovvero ipocrisie, verità e opportunismi all'ombra del Tricolore.



Tricolore originale che l'amico Maurizio Paolillo ha immortalato a Capaccio Scalo (SA).
Spunto per una riflessione sull'unità della casta.
La sedia come simbolo del potere.
Il tricolore (ma anche l'ideologia, ecc.) come paravento per nascondere di tutto di più.
La Lega che insorge contro Roma ladrona, che si inventa una patria mitica (la Padania) ed una volta divenuta "potere" diventa anch'essa "casta".
I Neo-borbonici, che vorrebbero esaltare un mitico (e mai esistito) passato da paese del bengodi utilizzando una dialettica speculare ed opposta a quella dei loro fratelli del Nord (il Sud parassita-il Nord ladrone, il Sud assistito-il Nord che si sviluppa a danno del Sud, ecc.).
Uno Stato, quello Italiano, nato male e cresciuto peggio. Uno Stato non fondato su un patto associativo come in Germania, ma nato dall'annessione del resto del Paese ad un piccolo statarello, il Piemonte Sabaudo, dove la classe dirigente non parlava neanche l'italiano, ma il francese.
Uno Stato, che tra i suoi padri fondatori annovera accanto a Mazzini, morto esule e povero, anche un Garibaldi, che non disdegnava "intascarsi" anche qualcosa.
Uno Stato, che si è formato sulla "rapina" e "sottomissione" di una parte del Paese sull'altra.
Un Stato, che si è formato sull'accordo con la malavita organizzata del tempo (e poi?) sui territori annessi, attraverso l'azione di società segrete e di suoi esponenti (ma anche dopo..).
Uno Stato che ha visto la Chiesa opporsi alla sua formazione e poi divenire colonna portante del potere costituito con diverse invasioni di campo (stato laico o confessionale?) .
Uno Paese che ha visto Gramsci, fondatore del P.C.I. marcire in galera e i comunisti italiani spartirsi il potere e sottopotere per tutta la storia della repubblica.
Un Paese dove i potentati economici o meglio la rendita parassitaria pesa e determina scelte ed obiettivi.
Un Paese dove l'impresa (chi produce) e lo stipendiato sono quelli che subiscono sempre.
L'Italia della finanza del Nord, di quella Vaticana e di quella Massonica (che sono le vere padrone del Paese).
L'Italia del "Piano di Rinascita Nazionale".
L'Italia delle clientele e dei "carrozzoni" di sinistra, centro e destra.
L'Italia delle "cricche e consorterie".
L'Italia del bunga bunga.
L'Italia del Gatto e la Volpe e dei Pinocchi.
L'Italia delle escorts, degli yesmen, dei furbi e dei fessi.
L'Italia dei precari, degli sfruttati, dei disoccupati, dei troppo vecchi per trovare lavoro, di chi porta il pane a casa se ci riesce, di quelli che non arrivano al 27 del mese, di chi evade ...
L'Italia sarà tutto questo, ma è sempre il mio Paese.
W l'Italia, comunque e sempre!




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