Ha ragione quando dice che Paestum è patrimonio dell'Umanità (indipendentemente che sia sito UNESCO o meno). Un solo esempio è bastevole. Il successo dell'architettura neoclassica in Europa e nel Nuovo Mondo avvenne grazie all'opera grafica di personaggi come il Piranesi, che diffusero in mezzo mondo disegni e stampe dei nostri magnifici templi dorici.
La città antica è sicuramente patrimonio di tutti i paesi dell'antica Chora pestana. Anch'essi sono figli di Paestum. Ma Paestum è anche patrimonio dei Capaccesi (o Neopestani), che di questo tesoro sono immeritevoli eredi e cattivi custodi.
Si contesta l'uso del nome di Paestum a scopo commerciale. Ma in realtà con l'iniziativa dell'amministrazione Voza non si vuole altro che rivendicare l'eredità pestana aggiungendola a quella storica della comunità capaccese. Capaccio-Paestum per l'appunto! Infatti, penso, che come tanti altri comuni prima di noi, non si faccia nulla di strano. In fondo la stessa Paestum aveva come toponimo storico quello di Pesto.
E allora di cosa parliamo?
Penso alle innumerevole attività commerciali, quelle sì sfruttamenti del nome della nostra Paestum, per nulla localizzate nel nostro territorio. Penso addirittura ad una linea di servizi igienici di una nota marca del Nord che porta il nome di Paestum. Perché costoro utilizzano il nome di Paestum? Probabilmente perché ha un appeal? Forse che altri possono farlo legittimamente e gli eredi diretti di quella antica città no?
Qual è il problema se i Capaccesi vogliano aggiungere alla denominazione del loro comune “Paestum”?
Anticamente, in tempi ormai remoti anche alla memoria di molti, Roccadaspide era denominata “Rocca dell’Aspide di Capaccio”. Poi i nostri vicini preferirono essere solo Rocchesi. Nessuno nega la possibilità ai nostri amici di dietro Monte Soprano di potersi nuovamente ricollegare alla tradizione della Chora pestana (che ripudiarono, ripudiando Capaccio) appellando il loro comune come “Rocca dell’ Aspide di Paestum”. Cosa che possono fare anche i nostri vicini Trentinaresi, Giunganesi, Albanellesi... Immagino già l’intera Chora poseidoniate ricongiungersi nel nome di Paestum. :D
Enzo Di Sirio
*L'articolo a cui si fa riferimento è "In difesa di Capaccio e per amore di Paestum" di Gaetano Ricco. Leggibile seguendo il link: http://www.matinella.it/
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