mercoledì 24 ottobre 2012

PER UNA NUOVA GRANDE STAZIONE A CAPACCIO SCALO

Pubblicato da Giuseppe Liuccio in Amici di Paestum.it su facebook il 24 settembre 2012.

La stazione di Paestum (foto StileTV)
Leggo su Positanonews, un articolo a firma di Angela Sabetta, ripreso da LA CITTA. Apprendo, così, che si lavora a tappe forzate per la ristrutturazione dell'attuale Stazione di Paestum, con la previsione, tra l'altro, di una piazza antistante con tanto di giardini ed il rifacimento del viale alberato di accesso all'area archeologica, partendo da Porta Sirena, dove dovrebbero essere installate artistiche bacheche informative per turisti e visitatori. 
  Se la ristrutturazione dell'attuale Stazione di Paestum ha come conseguenza l'ulteriore ridimensionamento dello Scalo/stazione di Capaccio, io non sono d'accordo non per partito preso, ma per fondate e motivate ragioni di funzionalità legate al presente e soprattutto al futuro, soprattutto se, come ha dichiarato pubblicamente il sindaco si prefigura a Capaccio Scalo un agglomerato, che abbia la dimensione e, soprattutto, le funzioni di una CITTA', come il territorio consiglia, consente ed impone. 
E ne sintetizzo le ragioni:
1) La stazione di Paestum potrebbe assolvere alle funzioni TURISTICHE e non completamente, in quanto le potenzialità di sviluppo del turismo del futuro sono anche nelle zone interne delle colline e delle montagne, i cui abitanti troverebbero la Stazione di Paestum eccessivamente decentrata e poco funzionale rispetto alle loro legittime esigenze.
2) ma sarebbe eccentrica anche rispetto alle zona popolosa del Rettifilo, per non parlare di Seude,Vuccolo Maiurano, Tempa San Paolo, Scigliati, Ponte Barizzo, Gromola e Laura, che si configura ogni giorno di più come naturale prolungamento dello Scalo verso il mare.
3) non è funzionale allo sviluppo agricolo e commerciale della pianura, soprattutto se resta ancora valida la localizzazione del nuovo Mercato Ortofrutticolo nella zona Cerro e la destinazione dell'attuale in opere di infrastrutturazione valide e funzionali alla CITTÀ FUTURA, qualunque ne sia il nome. 
4) non è funzionale a Capaccio capoluogo e ai tanti paesi del circondario:Trentinara, Monteforte, Magliano, Stio da un lato e Roccadaspide, Castel San Lorenzo, Felitto, Valle dell'Angelo, Laurino, Piaggine e Sacco dall'altro e Aquara, Ottati, Sant'Angelo a Fasanella, Roscigno, Bellosguardo, ecc. dall'altro versante del Calore, per non parlare di Altavilla ed Albanella. Ricordo a me stesso che quella stazione, storicamente nacque, anche, per soddisfare le esigenze di questo vasto territorio ed anche per questo che la Stazione si chiamò CAPACCIO ROCCADASPIDE. I l dottore Italo Voza, sindaco protempore di Capaccio, è troppo intelligente per non conoscere questa memoria storica.
5) non si può e no si deve cancellare con un traccio di penna o con una Delibera di Giunta affrettata esigenze di cittadini di un vasto territorio, che hanno diritti (acquisiti) per migliorare ed accelerare lo sviluppo; ed una Stazione Ferroviaria moderna e funzionale va in questa direzione. Signor Sindaco, signori assessori, sulla base di quale consultazione democratica avete preso questa decisione? Vi rendete conto che va contro gli interessi di una parte notevole dei vostri concittadini elettori?
6) Gli abitanti delle comunità/paesi, di cui ho fatto cenno prima, gli abitanti della Pianura, che gravitano intorno Capaccio Scalo (futura città) assommano ad oltre 50.000, più che sufficienti per una città di medie dimensione. Se la sentono gli attuali amministratori di privarli di una possibile stazione ferroviaria degna di questo nome? Di questo diritto? Non hanno messo in conto una loro protesta serrata in punta di diritto e di Legge? Non è meglio lavorare in armonia per la realizzazione di una Stazione Ferroviaria con tutte le funzioni che mi sono cimentato a prefigurare nella mia riflessione precedente? Oltretutto se la Nuova Stazione Ferroviaria assumerò questa forma, questo ruolo e queste funzioni Trenitalia potrebbe e dovrebbe considerare le fermate per lunga percorrenza, soprattutto se sollecitate, con atti formali, da circa 20comuni, tra cui quello prestigioso di PAESTUM.
 
RIPENSATECI, RIPENSIAMOCI. RIFLETTIAMOCI, E, INTANTO, CONFRONTIAMOCI!
 Giuseppe Liuccio




Carissimo Giuseppe,
bene hai fatto a porre la questione della centralità e strategicità dell'attuale fermata dello scalo di Capaccio. La penso esattamente come te non è una questione peregrina né politica, nel senso di essere argomento di lotta e diatriba politica, almeno per noi.
 La questione non è di oggi. Basta leggere qualche articolo degli ultimi anni, come farsi un giro sul web per appurarlo. E' cosa sentita non solo dai capaccesi-pestani, ma anche dalle comunità viciniori e limitrofe, come bene hai ricordato. 
Il punto è proprio che la possibile stazione di PAESTUM NUOVA è centrale per lo sviluppo di un intero territorio "nel senso più ampio di quello solo di una località o di un singolo comune". In fondo i progetti, come quelli della città nuova, si sostanziano nelle scelte concrete. Diventano realtà e non mere utopie o spot quando si è coerenti nelle scelte, almeno al fine dichiarato.
Come ho già detto, la scelta dell'attuale amministrazione risponde all'esigenza di un recupero della fermata di Paestum, che oggi è una delle vie di arrivo alla Paestum Archeologica. Bene, dunque, ha fatto a cogliere la disponibilità di RFI ad una sua valorizzazione e recupero dall'attuale degrado. Come ben diceva il consigliere Paolillo, Paestum è una delle poche stazioni storiche italiane, quindi anch'essa elemento della storia della nostra località. Male farebbe, invece,  l'amministrazione comunale se tali scelte corrispondessero ad un abbandono della fermata dello scalo di Capaccio, preludio ad una sua futura chiusura.  Non è un mistero, che alcune scelte sin qui fatte dalle amministrazioni comunali siano funzionali alla scelte di RTI in relazione all'alta velocità, che hanno portato alla chiusura dei caselli, alla trasformazioni delle stazioni ferroviarie locali in fermate, a prediligere la vicina Agropoli. Il prossimo passo, infatti, potrebbe essere proprio lo smantellamento della fermata dello Scalo.
Sarebbe un errore per le ragioni indicate dal prof. Liuccio. 
La fermata di Paestum è funzionale alla sola antica città archeologica, non all'intera comunità capaccese e a quelle viciniori. Non è strategica nelle progetto della città futura, che invece dovrebbe privilegiare l'altra, ma soprattutto è "morta", cioè senza ulteriori possibilità di sviluppi, legata come è a vincoli e a numerosi handicaps, quali quello dei collegamenti, in primis quello delle autolinee, che invece vede centrale lo scalo di Capaccio. 
Ci auguriamo che l'amministrazione comunale fughi ogni sospetto di una possibile chiusura futura della fermata dello scalo, che è l'unica, come osservava giustamente Liuccio, che potrebbe riacquistare anche il livello di stazione ferroviaria, con la possibilità, oggi per le scelte di RTI soltanto ipotetica, di avere anche fermate per treni a lunga percorrenza. Ma che soprattutto si attivi per un recupero anche dell'altra fermata in un'ottica di trasformazione, in un prossimo futuro, in stazione. Sono tanti i cittadini che lo chiedono e che aspettano in tal senso risposta.
enzodisirio
 Leggi anche:

E SE L'ATTUALE SCALO DI CAPACCIO/ROCCADASPIDE DIVENTASSE STAZIONE DI PAESTUM?  di Giuseppe Liuccio
Paestum, la stazione cambia volto: intesa Comune-Rete Ferroviaria Italiana - StileTV

 

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