lunedì 3 gennaio 2011

La Patria è la mia ragazza, la mia casa, la mia città..........


In queste ore di lutto per la perdita di un nostro concittadino in armi, partito per un paese lontano, per servire la Patria e per aiutare altre persone in un paese lontano, voglio con piacere pubblicare sul mio blog il pensiero di una amico.
Grazie Biagio per le tue parole, credo che tu abbia centrato il punto.
La Patria è la terra dei Padri, è la nostra casa, non un'idea, qualcosa di astratto, ma qualcosa di concreto che viviamo quotidianamente.
Una "casa" che contribuiamo ogni giorno ad abbellire e migliorare col nostro impegno
o di converso a peggiorare con il nostro egoismo ed opportunismo.
L'idea di patria non è in antitesi con quella di fratellanza e di solidarietà tra gli uomini. Essere patriottici non significa essere nazionalisti o anteporre la propria individualità ed identità a quella degli altri, ma solo accettare che vi può essere pace solo riconoscendo e rispettando le diversità fra gli uomini, i popoli, le civiltà.
Credo che nessuno vorrebbe omologare gli altri a se stesso o egli omologarsi agli altri, perdendo la propria identità, cioè ciò che ci fa unici e ci permette di essere ciò che siamo. Il progresso esiste proprio quando le diversità vengo in contatto tra loro confrontandosi e scambiandosi esperienze. La storia ce lo insegna. Dove vi è diversità vi è ricchezza e progresso. Dove vi è omologazione vi è arretratezza e stagnazione.

Biagio coglie poi un altro aspetto fondamentale del concetto di Patria, che non si limita alla materialità del mondo che ci circonda ma che lo trascende essendo l'eredità lasciataci da chi ci ha preceduto, o meglio quella comunità che lega in modo indissolubile coloro che sono stati, che sono e che saranno. Diceva, infatti, Edmund Burke:

History is a pact between the dead, the living, and the yet unborn.

ed ancora:

In this choice of inheritance we have given to our frame of polity the image of a relation in blood; binding up the constitution of our country with our dearest domestic ties; adopting our fundamental laws into the bosom of our family affections; keeping inseparable and cherishing with the warmth of all their combined and mutually reflected charities, our state, our hearths, our sepulchres, and our altars.

Enzo Di Sirio

Mi hanno insegnato a ritenere la patria una cosa di cui parlavano i cattivi, i fascisti e i nazisti mentre i buoni, gli altri, i ribelli pensano a se e al mondo.
Io ho un concetto di patria, molto classico, cioè la terra dei miei padri, il suolo dove è caduto il loro sudore e il loro sangue per permettermi di parlare la splendida lingua che è l'italiano, di essere libero di essere, di poter abitare in un bel posto grazie a loro. Per la patria morirei, l'avrei già fatto anche solo per rispettare gli avi, quelli che hanno faticato e sofferto per darci quello, anche se fosse poco, che abbiamo.
Ci dimentichiamo presto di cosa siamo in favore di una globalizzazione frettolosa e insensata.
La mia patria è la mia ragazza, la mia casa, la mia città, la mia regione e la mia nazione, il mio sistema legislativo tanto male applicato, ma lo difenderei perché è mio, perché è nostro e se col mio sacrificio potessi dare a qualcuno la possibilità, anche solo per un giorno, di sentirsi ancora italiano e non un signor Nessuno nel paese di TUTTI morirei col sorriso.
La patria è quel sistema di valori, è la bandiera nel nome del quale tanta gente ha sperato in un futuro migliore, è la bandiera che è stata cucita al grido di libertà, al grido di VIVA L'ITALIA, è la bandiera che riunisce il verde dei boschi, il rosso del sangue e il bianco della verità, è la bandiera che rappresenta me del sud è il trentino del nord, che riunisce chi ogni giorno fatica a trovare il pane e spera nel futuro e chi si sveglia per andare a lavorare, la stessa bandiera che ora sta sui cumuli di "monnezza" a Napoli ma è la NOSTRA e nessuno deve sporcarla.
Idealmente sorge lì dove ogni italiano lascia tracce di se, e sarebbe bello che ogni bandiera segnasse vittorie in campo scientifico, morale sportivo, UMANO, e non fosse solo un pezzo di stoffa vecchio e dai significati irriconoscibili. Trovate l'orgoglio di sentirvi Italiani, ringraziate lo sforzo di chi ha abbracciato piangendo in posti lontani un pezzo di stoffa che avete in casa solo per i mondiali e gli europei, capiate che quello che abbiamo lo dobbiamo agli avi, chi non lo capisce se ne vada dal mio paese, ma se TU ti senti italiano urla l'inno e senti le parole che scorrono dentro il tuo corpo che si fa simbolo di libertà e vittoria, muori per la patria e vivi per la patria per la sua grandezza, della tua casa, della tua famiglia e di tutto quello che sei.
RICORDATI : IL TUO NEMICO MORTALE E' COLUI AL QUALE HAI SOTTRATTO LA LIBERTÀ.

Biagio Licursi


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