giovedì 15 maggio 2014

Macchiavelli al referendum per Capaccio Paestum.


"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi..." ( Blade Runner)


Votare Si o No al referendum pensando ad altro, questo sì che sarebbe un suicidio.  



C'è un detto che dice che solo gli idioti non cambiano mai idea.

In questi giorni ho avuto modo di constatare come in molti, dopo anni in cui affermavano il contrario, hanno per l'appunto cambiato opinione sulla denominazione del nostro Comune. In molti auspicavano l'aggiunta del toponimo Paestum all'attuale denominazione di Comune di Capaccio. In tanti, poi, più intransigenti e rivoluzionari, avrebbero voluto che il cambio cancellasse addirittura Capaccio per aggiungervi la sola Paestum.

Oggi vedo molti di costoro schierati sul fronte del NO.
Mi domando allora come mai si siano fatti improvvisamente difensori della “tradizione”.

Parlando con alcuni di questi, ho avuto modo di constatare che non hanno affatto cambiato idea.
Le loro ragioni del NO consisterebbero nel fatto che l'attuale amministrazione cerca di farne uno spot senza contenuti. Cosa che in via di principio è veritiera, perché il solo cambio di denominazione con l'aggiunta di Paestum, salvo che per una più veloce identificazione della località, serve di per sé a poco al fine di una sua valenza progressiva in termini di promozionali.

Eppure che Paestum sia un brand è innegabile.
Se ne sono accorti tanti imprenditori dei comuni viciniori che lo usano anche a sproposito, come anche tanti altri molto lontani da noi. Penso ad esempio ad una linea di bagni fatta da un'azienda del nord che si chiama Paestum. Come è innegabile nella comune esperienza quotidiana di ognuno di noi, che al di là della provincia di Salerno è difficile che qualcuno conosca Capaccio, mentre è vero il contrario su Paestum. Ma è anche vero che ognuno di noi sà che se un locale dice vado Paestum, questo si riferisce alla zona archeologica, mentre se lo dice un non capaccese intende proprio il nostro Comune.

Ma il cambio di denominazione cambierà le sorti della nostra economia?
NO! E' solo un inizio. Se l'amministrazione comunale, gli imprenditori, i Capaccesi tutti non si daranno da fare  servirà a ben poco.

Ma allora?
Allora la questione è che al di là delle motivazioni puramente pseudo-economiche (e coloro che le propugnano fanno male) il cambio di denominazione si deve o non si deve fare perché è cosa sentita dai Capaccesi o meno, perchè ritengono che Capaccio li identifichi di per sè senza aggiunte o perché la sola Capaccio sta loro ormai stretta e si identificano anche con Paestum.

E' questa, a mia opinione, la ragione su cui dover davvero riflettere.
Il resto è solo il solito teatrino di sempre di chi vuole fare una permutazione alchemica trasformando illusoriamente il ferro in oro o l'oro in ferro, che si sia per il SI per farne uno spot auto-celebrativo o per il NO solo per contrapposizione meramente politica e non di contenuti.

Vorrei chiedere a chi mi legge: ma è vero o no, che sin dalla metà degli anni '70 dello scorso secolo, cioè da diversi decenni, la trasformazione di Capaccio in Capaccio Paestum o addirittura in solo Paestum è cosa di cui spesso si discute? E' vero o no, che in molti sentono di non identificarsi più nella sola Capaccio?

Ricordo che già più di trent'anni fà i giovani di allora, che si riunivano intorno a Radio Paestum, lanciarono l'idea del cambio di denominazione, come anche ricordo in tutti questi anni interminabili discussioni sull'argomento tra fazioni contrapposte molto motivate. E allora?
Allora le ragioni del SI o del NO in questo referendum dovrebbero essere legate solo alla questione del nome senza farsi sviare da ragionamenti di chi vorrebbe farne invece uno strumento di lotta politica in un senso o in un altro.

Parafrasando uno dei tanti spot pro o contro, vorrei dire che per votare SI o NO a questo referendum ...c'è bisogno d'amore.
Sì, amore per il proprio paese e per se stessi. Invece la mia impressione è che anche questo importante momento atteso da anni, che dà la possibilità ai miei concittadini di esprimere la propria opinione sul cambio di denominazione, è stata trasformato in un'altra occasione di scontro politico. Se c'è chi vorrebbe farsi vanto del cambio di denominazione, farne un fiore all'occhiello della propria azione amministrativa, dall'altra parte c'è chi coglie l'occasione per convertirsi apparentemente al NO, benché la pensi diversamente, solo per alimentare divisione, confusione, lotta.

Sono entrambi queste posizione un atto di amore per il proprio paese?
Già in passato nel nostro paesello si è praticata la lotta politica su qualsiasi proposta o iniziativa non sui suoi contenuti, ma solo quale occasione per dare addosso al "nemico". E chi ha memoria ricorderà che questa è una delle cause per cui Capaccio non è progredita negli ultimi decenni, ma anzi è regredita sempre più.

Vorrei così invitare chi mi legge a decidere non per fazioni, non per tifoserie e non per partito preso su questo referendum e dare il proprio SI o No ascoltando non il clamore della lotta politica-politicante, ma il proprio cuore.

Cosa vi dice?
Vi sentite Capaccesi o anche Pestani?
Vi sentite ben rappresentati dalla sola Capaccio o vi sentite meglio identificati dall'aggiunta a Capaccio di Paestum?

Chi ama Capaccio o Capaccio Paestum voterà solo ascoltando le ragioni del cuore.