lunedì 13 agosto 2012

Quando è finito il raccolto dei datteri, ciascuno trova da ridire alla palma.



Con la delibera di Consiglio Comunale n. 107 del 23.11.2009 venne approvato il Regolamento della Toponomastica Locale. Solo l'anno successivo venne, però, nominata la Commissione consultiva per la Toponomastica Cittadina, come previsto dall'art. 3 del regolamento citato.
La nomina dei componenti spetta al Consiglio Comunale: due per la maggioranza e due per la minoranza. La maggioranza scelse il prof. Mario Mello e il prof. Sergio Vecchio, la minoranza invece optò per l'arch. Roberto Paolillo ed il sottoscritto.
Il lavoro della Commissione non è stato particolarmente brillante a causa dei tempi lunghi tra una convocazione e l'altra, del numero risicato di incontri e di qualche colpo di mano dell'Amministrazione Marino, che ha preso alcuni provvedimenti, anche importanti, senza preventivamente sentire il parere della Commissione medesima, come invece vuole il regolamento ad hoc (vedi delibere di G.C. n. 20 del 27.01.2011 - INTITOLAZIONE STRADA – Provvedimenti. e n. 20 sempre del 27.01.2011 - Delibera G.C. 1973 del 25/11/1997– Integrazione e modificazioni). Cosa di cui mi sono lamentato, inascoltato, con una mia comunicazione del 15 marzo 2011.

Di fatto agli atti della Commissione sono contenuti come contributi rilevanti il lavoro del prof. Mario Mello e senza modestia il mio. Stranamente però nel corpo della delibera del Consiglio Comunale n. 31 del 12.05.2011 si apprezza il lavoro ed il contributo di tutti i componenti della Commissione, salvo.... quelli del sottoscritto, che in quel passaggio non è nemmeno citato. Evidentemente l'Amministrazione Marino, o chi presiedeva i lavori della Commissione Toponomastica, il dott. Carmine Caramante, ha ritenuto il mio lavoro insignificante o nullo!

Ripeto strano!

 Perché se poi si va vedere la delibera di C.C. n. 31 del 12.05.2011 e la mia relazione personale presentata in Commissione, "Considerazioni sull'odonomastica locale e proposte di criteri generali sulla toponomastica cittadina"(regolarmente protocollata e agli atti),  ci si accorge che è allegata quasi integralmente nella su citata delibera di C.C., cioè fatta propria dall'Amministrazione Marino, e presa, incredibilmente, a questo punto debbo aggiungere,  come quella ufficiale della Commissione medesima. Strano!
Lo dico, non perché in cerca di meriti o plausi, anche a scapito dei miei colleghi, tutte persone capaci e di grande cultura (anche più di me), ma perché non mi va di passare per il "nullafacente ed incapace" della storia..

Potrete leggere la delibera di C.C. n. 31 del 12.05.2011 cliccandovi sopra , lo stesso vale per la mia relazione presentata nella Commissione per la Toponomastica Cittadina "Considerazioni sull'odonomastica locale e proposte di criteri generali sulla toponomastica cittadina" e farvi voi stessi un'idea.

In verità, preferisco essere una laboriosa e taciturna formichina, che una cicala che decanta le proprio virtù e qualità reali o fittizie.  Ma in questo caso ho sentito la necessità di dire la mia. Non posso permettere che si possa pensare che in questi mesi abbia solo scaldato la sedia. Quanto ad una mia eventuale riconferma nella Commissione medesima è prerogativa della maggioranza, o meglio di chi in quei giorni mi propose. Allora accettai pensando di poter dare nel mio piccolo un contributo fattivo. Oggi penso di poter dare ancora molto anche se non nascondo che altri miei concittadini possano anch'essi dare un contributo importante e decisivo. Comunque vada sono contento e grato dell'opportunità datami.

Leggi anche DOVE ERAVAMO RIMASTI?
ed anche  UN NOME NUOVO PER CAPACCIO SCALO? NE VOGLIAMO PARLARE?


Foto: Laura Pighi tratto dal sito Fotographics,

sabato 11 agosto 2012

Consiglio Comunale cercasi. L'opinione del gen. Giuseppe Troncone.

Pubblico la mail inviatami dal gen. Giuseppe Antonio Troncone, consigliere comunale d'opposizione nella scorsa consiliatura. 


"Se non si pone la dovuta attenzione, il decisionismo esasperato, il più delle volte, rischia di sconfinare nell'arroganza."

Caro Enzo,
ho letto con interesse il tuo post ...... (CAPACCIO-PAESTUM: CONSIGLIO COMUNALE CERCASI....)
Sono del parere che adesso la vicenda  non riguarda solo la sede dove tenere le sedute del Consiglio Comunale ma anche l'uso del convento di S. Antonio, che non è più un solo problema , in quanto i problemi si sono moltiplicati.

Resta il fatto che (ed in questo non concordo con Te Enzo) il Consiglio Comunale, come i consiglieri tutti e le Commissioni Consiliari, con una mossa furba, sono stati spogliati della sede istituzionale che avevano e che adesso non hanno più.

Con tutte le priorità che incombono, Ti sembra proprio che fosse necessario in primis pensare a variare l'art. 2 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale per creare nuovi uffici, nuova burocrazia, a danno proprio del massimo organo di rappresentanza?

Tutto premeditato e la maggioranza dell'assise, calpestata ed acquiescente, tace, o meglio approva. Ha ragione il Consigliere Farro, a dire che è stato Consiglio a volere questo stato di cose. Nel dibattito però, di quella seduta del Consiglio Comunale, non ricordo che sia stata esplicitata la volontà e le finalità di quella operazione.

Il Presidente del Consiglio?!

Il comma 1 dell'art. 2 del Regolamento, qualcuno l'ha dimenticato?

Secondo me vi è stata frenesia dove non doveva esserci.

Certo nulla di illegale, è nelle facoltà del sindaco, sentiti i Capigruppo in sede di conferenza, scegliere la sede ove tenere la seduta del Consiglio Comunale. Anche se in sede di conferenza la maggioranza non concorda sulla scelta della sede, il sindaco può decidere autonomamente, senza dare alcuna spiegazione. L'unico rischio che può correre è quello di incappare in sedute deserte.

La denuncia fatta dall'opposizione, credo che non vuole attentare alle facoltà del sindaco, anche se in sede di discussione in Consiglio Comunale aveva espresso il desiderio di confermare i vincoli posti dall'art. 2 in questione. Quello che l'opposizione ha denunciato è il fatto che i lavori di smantellamento dell'aula consiliare, con conseguente trasformazione dei locali in uffici, sono avvenuti, a loro dire, prima che l'iter burocratico  fosse iniziato e/o avesse terminato il suo corso. In parole povere, sembra che non  vi erano delibere e tanto meno determine. E poi in Consiglio mai e poi mai si era detto che l'esecutivo aveva intenzione di porre in atto quello che è stato fatto.  
Comunque, siamo sicuri che quello creato non si riveli dannoso?

Non era stato recuperato il mega ufficio del Direttore Generale? Evidentemente vi sono altre destinazioni, girare per l'edificio comunale per conferma.

Al momento, per quanto riguarda le nostre tasche, ha già causato maggiori costi, in un momento dove prioritario è tagliare le spese, sanare con i recuperi i debiti al fine di non concorrere ad un inasprimento dell'aggravio fiscale già messo in atto dal Professore Esperto, Primo Ministro.
Prudenza, a mio parere, avrebbe consigliato di affrontare l'argomento in Consiglio Comunale. Una volta deciso, si dava mandato alla apposita Commissione Consiliare per la variazione del Regolamento e nelle more, una volta deciso, senza correre a destra ed a manca, in piena trasparenza e concordia, effettuare le scelte ritenute opportune. Poteva essere il Grand Tour, l'ex Pretura, la Sala erica, l'ex asilo o altro.

Se non si pone la dovuta attenzione, il decisionismo esasperato, il più delle volte, rischia di sconfinare nell'arroganza.

Credo che ci tocchi registrare un terzo sfratto senza pensare alle conseguenze.

Il sindaco Marino, per il suo operato, più volte da me fu tacciato arrogante. Debbo però annotare che quel sindaco, in una fase di sfratto di extracomunitari, prima di operare, si preoccupò, o su sollecitazione pensò, di garantire agli sfollati un tetto. Non mi pare che questo sia avvenuto con il recupero dei manufatti sequestrati alla malavita, con il cambio di destinazione dell'aula consiliare, con la messa in sicurezza della Bufalara di Gromola.
Sia chiaro che concordo con il recupero dei manufatti frutto di sequestri giudiziari, concordo con il recupero e l'acquisizione della Bufalara di Gromola (finalmente!!!), concordo con il ritenere inadeguata l'aula, ormai ex aula, consiliare alle esigenze dei consiglieri e della intera cittadinanza.
Prudenza e trasparenza, secondo me, avrebbero consigliato procedure diverse, sicuramente di minore impatto.

Per quanto concerne la gestione del convento, penso che sia una querelle che debba interessare i diretti interessati, la Provincia Francescana ed il Grand Tour. Non è dignitoso per l'Ente uscire con pettegolezzi e/o piazzate su accadimenti ed usi di passata memoria.
Il Consiglio Comunale del 11/08/2012 nell'ex refettorio del Convento S. Antonio  (Foto di Ernesto Franco)

Riferendomi alla gestione dei frati minori, non penso sia denigratorio ricordare che per anni nel giardino fu ricavato un campo di calcio ad uso della squadra locale e della intera comunità capaccese. Per quanto concerne l'attività ricettiva, nei secondi anni '50, i monaci davano ospitalità, dietro irrisorio compenso, ai figli dei contadini della piana che dovevano frequentare la scuola media e/o l'avviamento. A riguardo, penso sia anche doveroso dare uno sguardo ai finanziamenti concessi per il restauro del manufatto. Se la memoria non mi inganna, ricordo di aver letto da qualche parte, che le celle restaurate dovessero essere adibite a camere e l'intero piano per la conseguente attività ricettiva. Quindi?

Infine sembra che si stia aprendo una indagine sul contratto di donazione del manufatto ai frati minori, aspetto notizie, anche se prima di parlare bastava andare in archivio, cercare e di conseguenza informare. Ma parlo di un altro mondo, scusa.

........
Peppe Troncone  



Caro Peppe,
ho pubblicato la tua mail pur non condividendola nei contenuti, in quanto ritengo che un punto di vista diverso aiuti a comprendere meglio la realtà, che da secoli la filosofia ci insegna essere un processo dialettico, proprio come la ricerca della "verità".
In fondo tutti vogliamo capire un pò meglio questa vicenda, al di là delle "confezioni giornalistiche". 
E' di oggi la notizia che uno spiraglio di dialogo tra Provincia Francescana ed Amministrazione Comunale si sia aperto (Capaccio, Consigli comunali nel museo: Frati Minori aprono al dialogo). Spero che sia l'occasione perché ogni incomprensione e fraintendimento sia chiarito. 
Certo concordo con te che ad un "risoluto attivismo", che non credo sia "arroganza", sarebbe meglio anteporre un azione dolce ma determinata. Ma sono sicuro che si stia solo "rodando la macchina amministrativa". In fondo come squadra sono appena agli inizi.
Enzodisirio

LA DELIBERA N. 167 DEL 03.08.2012. MODIFICA ART. 2, COMMA 1, REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE-PROPOSTA CONSIGLIO CON LA QUALE VIENE INDIVIDUATA LA NUOVA SEDE PROVVISORIA DEL C.C. 

 DELIBERA N. 174 DEL 08.08.2012. ATTO INDIRIZZO PER LA RICOGNIZIONE DOCUMENTALE, LEGISLATIVA E GIURIDICA INERENTE LO STATUS E GLI ATTI CONCERNENTI IL COMPENDIO IMMOBILIARE EX CONVENTO S. ANTONIO.

Il link di cronaca rinvia a StileTV

giovedì 9 agosto 2012

CAPACCIO-PAESTUM: CONSIGLIO COMUNALE CERCASI....




In questi giorni non pochi sono stati coloro che mi hanno detto: "che vergogna, probabilmente siamo l'unico Comune in Italia a non avere un Aula Consiliare!" 

La cosa detta così parrebbe grave, essendo il Consiglio Comunale, la massima istituzione rappresentativa della nostra comunità. 
 Gli avvenimenti, al di là delle intenzioni degli autori, si sono susseguiti in maniera inaspettata e clamorosa, con risvolti talvolta grotteschi e kafkiani. Evidentemente l'Amministrazione Comunale non si è resa conto del clamore che la notizia avrebbe suscitato ( Capaccio Capoluogo: municipio, nuovi uffici e Consiglio comunale al museo del "Grand Tour"). 
La necessità di reperire nuovi locali idonei per i costituendi Uffici Progettazioni Strategiche e  Gare e Appalti ha portato, quasi in modo naturale, ad individuare nell'Aula Consiliare la possibile locazione di questi.
In verità è noto a tutti come l'Aula Consiliare fosse di fatto già usata come luogo di ricevimento di cittadini e professionisti per la discussione delle loro pratiche amministrative con i funzionari e dipendenti del IV e V settore (correggetemi se sbaglio). 
Inoltre l'Aula Consiliare è proprio adiacente ai locali dell'UTC. 
Naturale, quindi individuarla come spazio dei nuovi uffici. 

Purtroppo, però, per tanti Capaccesi la cosa si è dimostrata non essere tanto naturale. Ad alcuni, per come è stata mediaticamente  presentata la notizia, è sembrato, facendo un parellelo, come se Mario Monti mandasse i nostri deputati a riunirsi in San Pietro perché i locali di Montecitorio sarebbero dovuti servire per far spazio agli uffici della Ragioneria dello Stato o del Ministero delle Finanze.
In effetti posta così la notizia fa apparire i nostri amministratori come insensibili e non curanti dei ruoli e delle più elementari regole di convivenza istituzionale fra organi del medesimo ente:il Sindaco, la Giunta (l'esecutivo) ed il Consiglio Comunale, aventi ciascuno proprie funzioni ed attribuzioni. Un pò come Monti e Berlusconi quando dileggiano e sminuiscono il ruolo del Parlamento. 

La vicenda, poi, ha assunto risvolti kafkiani quando i consiglieri d'opposizione (De Caro e Tarallo) hanno dato notizia che i nuovi uffici realizzati al posto dell'Aula Consiliare parrebbero essere abusivi in quanto realizzati senza il necessario iter amministrativo (Capaccio, opposizione: "Lavori abusivi al municipio, aula consiliare dismessa contro Statuto e Regolamento". Esposto a procura e prefettura).

Ma la cosa non si ferma qui!
Maldestramente l'Amministrazione comunale innesca una nuova polemica, questa volta con la Provincia Francescana, amplificando il clamore sulla vicenda. 
La Giunta Voza, infatti, aveva deciso di raccogliere l'invito del direttore del Museo del Grand Tour, sito nel Convento S. Antonio in Capaccio Capoluogo, di tenere i consigli comunali, provvisoriamente nei propri locali. Da notare che il direttore del Museo è il giovane e dinamico dott. Eustachio Voza, che è anche assessore nella medesima giunta.

Peccato che in questo modo l'amministrazione Voza sia andata ad inserirsi nella querelle tra Fondazione Vico (a cui il Museo del Gran Tour fa capo) e la Provincia Francescana, che rivendica la restituzione proprio di quei locali precedentemente dati in comodato gratuito all'ente museale (
Capaccio, sfratto museo Grand Tour: direttore Eustachio Voza scrive al ministro generale dei Frati Minori).

A questo punto la cosa comincia ad assumere connotazioni diverse ed acquisire anche toni che ricordano l'anticlericalismo pre-unitario.  Posso a dire, per certi versi, non a torto. ( ESCLUSIVA - Capaccio, Consigli comunali nel museo: Frati Minori diffidano Amministrazione Voza e Fondazione Vico. Comune resta senza aula consiliare,  Capaccio, uso convento: duro scontro Comune-Frati Minori, Amministrazione Voza resta senza aula consiliare ufficiale). La condotta della Provincia Francescana è, infatti, apparentemente, tutta volta a meri interessi economici a scapito di quelli spirituali. Sono ormai anni che di fatto i Capaccesi sono stati letteralmente cacciati da quel luogo sacro, che tanto ha dato in termini culturali e religiosi alla nostra comunità. Prima dal giardino (e quindi dal campo di calcetto e di tennis) luogo di ritrovo, svago e socializzazione di tante generazioni; poi dai locali del Convento, luogo di numerose iniziative culturali, religiose ed aggregative ed infine lo sfratto al Museo del Grand Tour. Tutto ciò a beneficio apparente dell'iniziativa commerciale che ha visto il convento trasformato in "albergo e ristorante". Insomma possiamo dire che, oggi, il Nazareno, avrebbe il suo da fare per cacciare i mercanti dal Tempio!

Comunque sia, a quanto dichiarato da esponenti della maggioranza, è stata individuata una sede provvisoria del Consiglio Comunale, da allestirsi, nei locali dell'ex Asilo in via Lauro, detto anche Palazzo Maida, dove hanno già sede l'Archivio storico del Comune di Capaccio e L'Associazione "Agorà dei Liberi". Collocazione anch'essa provvisoria fino a quando si libereranno i locali del sopprimendo Giudice di Pace, dove il Consiglio Comunale troverà finalmente una sua degna collocazione. 

...comunico, per giusta informazione, che il Consiglio Comunale U.S. ha deliberato che è possibile tenere consigli comunali itineranti senza particolari motivazioni. Inoltre, in merito alla scelta della nuova sede istituzionale, sarà il Consiglio Comunale a decidere, come giustamente scrive Carmine Caramante, e lo farà proprio nel prossimo C.C. dell'11.8.2012.....vi anticipo che la sede proposta è quella dell'ex asilo di via Lauro di Capaccio capoluogo......nessuno esproprio a Capaccio, ma solo migliore razionalizzazione degli uffici con notevole risparmio di risorse economiche, e ciò in linea e rispondenza con la spending review....
Nell'intervento su facebook del consigliere Luciano Farro (che ringraziamo per la sua disponibilità al dibattito pubblico anche sui nuovi media) si accenna incidentalmente a "nessuno esproprio a Capaccio", perché, come si dice da cosa nasce cosa, è nella polemica sui Consigli Comunali itineranti nelle contrade e sulla perdita della sede istituzionale del consesso cittadino si era inserito un altro filone polemico: lo spostamento degli uffici comunali da Capaccio Paese alla Piana.
Come dire che l'iniziale "errore comunicativo" (?) dell'amministrazione ha innescato una serie d'incidenti a catena. 
Ciò non toglie nulla all'azione sul territorio dell'amministrazione Voza che si sta in molti casi rivelando incisiva ed efficace, anche se talvolta la voglia di fare (e subito) ......

I link rimandano a Stile TV.